Come creare un giro armonico
Introduzione
I giri armonici sono una performance a discrezione del musicista e possiamo trovarli sui libri di teoria con il nome di "Turn Around". Per crearli, in parte ci basiamo su quattro accordi, non casuali, ma ben precisi: ossia sul I, sul II, sul IV e sul V grado della scala. Questi li andiamo a usare come riferimento, così da mettere in essere il giro armonico, ossia la scala maggiore. La successione di questi quattro accordi si riferisce a una precisa tonalità ed è per questo motivo che ci basiamo sulla regola enunciata prima. Andiamo dunque a vedere, passo per passo, come comprendere al meglio questi assunti, per riuscire così a creare un giro armonico.
Occorrente
- Chitarra
- Libro di armonia di base
Teoria di base
Cominciamo subito col dire che se amiamo suonare, non possiamo non conoscere i giri armonici. Sappiamo che la scala occidentale musicale è formata da 12 note e proprio per questo motivo i giri armonici possibili sono per l'appunto 12. Creare un giro armonico non è semplice, soprattutto per chi è alle prime armi, in quanto bisogna considerare dei fattori ampissimi, come la teoria, gli intervalli etc. Ecco quindi che cercheremo di comprendere il tutto facendo alcuni esempi, in maniera tale da dare un'idea più chiara di qualche combinazione possibile con cui poter iniziare. Prendiamo come esempio la scala di DO maggiore, poiché essendo una scala basica, consente di suonare un buon 80% dei pezzi. Considerando che possiamo costruire un determinato accordo su ogni nota della scala, non resta altro da fare che esaminare quali note incontreremo sul I, sul II, sul IV e sul V grado: DO maggiore, RE minore, LA minore, SOL maggiore. Ricordiamo, inoltre, che l'accordo che apre il giro armonico dev'essere anche quello che lo conclude, pertanto, in questo caso avremo questo risultato: DO-LAm-REm-SOL (7)-DO. Possiamo anche scegliere di cominciare il nostro giro con un accordo diverso dal Do, iniziando quindi con un Lam oppure un Rem, basta che la successione mantenga le regole base di armonia: I - VI - II - V (oppure VI - II - V - I; o ancora II - V - I - VI).
Ampliamento del suono - le settime
La tipologia di giro armonico di cui abbiamo parlato in precedenza è una nozione di armonia di base, che ovviamente possiamo ampliare aggiungendo nuovi elementi. Ad esempio, per avere un'armonia più articolata, possiamo aggiungere le settime ai nostri accordi. Ad esempio (prendendo sempre il giro di Do come dimostrazione) possiamo avere: DOMaj7 - LAm7 - REm7 - SOL7 - DOMaj7. L'aggiunta di una nota su ogni accordo offre una tensione maggiore tra i rapporti armonici che arricchiscono significativamente l'armonia del nostro giro, offrendoci più possibilità per una maggiore differenziazione.
Diverse sonorità - giro in minore
Naturalmente, è importante sapere che sono possibili anche i giri armonici in minore. In questo caso, però, bisognerà tenere a mente sempre alcune regole: innanzitutto, la settima nota della scala dev'essere SOL#, quindi è necessario che sia preceduto sempre da MI maggiore o MI 7, per poi allora cominciare con il LA minore. Diciamo, quindi, che questi giri armonici consentono avere una buona base per poi sbizzarrirsi con una buona linea melodica e degli assoli, anche legati molto all'improvvisazione, dato che l'armonia è ben definita.
Uso del giro armonico
I giri armonici danno al musicista la possibilità di spaziare su un determinato pezzo. Questi, inoltre, permettono di personalizzare il pezzo nel miglior modo possibile, soprattutto quando vengono suonati dei brani propri e non delle cover. Sarà comunque importante non avere fretta, poiché ci sono miriadi di automatismi che possiamo imparare solo con tanta pratica. A volte solo la teoria e lo studio non bastano, in quanto solamente con gli esperimenti più audaci possiamo ottenere e raggiungere risultati inaspettati.
Consigli
- Esercitatevi frequentemente e studiate molta teoria