William Shakespeare: caratteristiche delle opere
Introduzione
Il drammaturgo e poeta del Regno Unito William Shakespeare rappresenta il massimo genio della letteratura inglese, che ha lasciato scarsissime notizie di se stesso, ma non delle proprie opere letterarie, le cui caratteristiche vengono ancora oggi studiate ed apprezzate in tutto il mondo.
Il suo nome ha fatto la storia della letteratura mondiale, caratterizzando gli anni della fine del '500 e dell'inizio del '600: nella seguente esplicativa e completa guida che verrà esplicata bene nei passaggi successivi, quindi, vi spiegherò dettagliatamente le caratteristiche delle opere di William Shakespeare.
Carattere mitologico
Durante il periodo giovanile di William Shakespeare, è possibile ricordare "Venere e Adone" (1593) e "Lucrezia Violata" (1594), ovvero due poemetti narrativi manieristici e raffinati composte secondo la moda del poemetto licenzioso di argomento mitologico-leggendario.
Un altro capolavoro di gioventù è costituito dai "Sonetti", ovvero un famosissimo canzoniere di 154 sonetti pubblicato nel 1609, ma composto a svariate riprese già prima della fine del secolo: esso ha un doppio interesse, ossia contiene alcune delle più elevate intuizioni liriche di William Shakespeare e rappresenta l'unica parte della sua opera che si possa considerare autobiografica.
Scene elisabettiane
Nel periodo dell'apprendistato, William Shakespeare sembra impegnato in un insieme di esperimenti nelle forme maggiormente in voga sulla scena elisabettiana, talvolta collaborando anche con ulteriori drammaturghi.
Questi iniziali lavori comprendono la tragedia senechiana in "Tito Andronico" (1590), la farsa plautinia con "La commedia degli errori" (1592/1593), il tentativo romantico-cortese de "I due gentiluomini di Verona" (1593/1594) e la popolaresca farsa d'origine aristotelica con "La bisbetica domata" (1594).
Qualche anno fa e probabilmente fra le prime opere in assoluto, ci sono anche le tre parti del dramma-cronaca di Enrico VI, ovvero una confusa e farraginosa successione di scene ispirate alla guerra delle Due Rose, la cui fase conclusiva viene ripresa da Riccardo III.
Romanticismo
Al secondo periodo delle commedie romantiche e degli enormi drammi storici (1595-1599), caratterizzato da un'acquisita maturità (stilistica, tecnica e immaginativa), si potrebbe far appartenere anche la tragedia giovanile di "Romeo e Giulietta" (1594), piena di fascinosa poesia e ancora incerta come concezione tragica per la meccanicità dell'intreccio e l'ingenua protesta d'amore che la invade.
Ambientato in Italia è anche "Il mercante di Venezia" (1595/1596), caratterizzata da una dimensione tragica e comico-fiabesca.
Maggiormente omogenee, invece, sono:
- l'opera letteraria "Le allegre comare di Winsor" (1599), in cui prevale la farsa;
- la gioiosa e spensierata commedia "Sogno di una notte di mezza estate" (1596), dove William Shakespeare risolve possibili complicazioni tonali e strutturali in una celebrazione dell'irresponsabilità dell'amore.
Dramma
Infine, due capolavori da approfondire assolutamente sono i seguenti:
- "Amleto", che è ispirato alle cronache di Saxo Grammaticus e giunse a William Shakespeare tramite le "Histoires Tragiques" del francese François de Belleforest e il dramma perduto "Ur-Hamlet" del britannico Thomas Kyd;
- "Macbeth", che si basa sulle cronache di Holinshed, presenta un dramma fondato sull'ascesa e sulla caduta.
William Shakespeare fu sempre il paragone essenziale della poesia nella storia della critica inglese e, dal Romanticismo in poi, anche nella storia della critica europea.