10 importanti compositori viennesi
Introduzione
Quando si parla di musica classica e di Vienna, la mente ci porta inevitabilmente a quel lungo periodo tra XVIII e XIX secolo, quando la città ospitò uno sterminato gruppo di compositori, direttori d'orchestra, artisti e intellettuali tale da renderla una delle capitali europee più avanzate a livello culturale e non solo. In merito ai compositori, bisogna dire che Vienna diede i natali solo ad una parte di loro, tuttavia essa funse da polo di attrazione almeno per tutta l'intensa attività intellettuale dell'area germanica e italiana. Il numero di questi artisti è molto alto e sebbene non nacquero nella capitale asburgica, in un modo o nell'altro entrarono di diritto, per una parte della loro biografia, nella cerchia dei compositori viennesi. Andiamo quindi a vedere chi furono appunto i maggiori compositori viennesi.
Franz Joseph Haydn
Vissuto tra il 1732 e il 1809, questo compositore austriaco è considerato il "nume tutelare" della sinfonia e del quartetto d'archi. Fu soprattutto al servizio dei prìncipi Esterhazy, ma ebbe modo di operare in maniera abbastanza libera. Nel 1781, Haydn conobbe il più giovane Mozart, il quale affascinato dal genio dell'amico scrisse per lui alcune opere: un atto insolito per l'epoca, riconducibile alla comune affiliazione massonica. Dopo un periodo londinese, Haydn decise di tornare a Vienna; alla fine del secolo fu nominato membro dell'Accademia reale svedese di musica. Morì durante l'occupazione napoleonica di Vienna, ma Napoleone stesso lo tributò con un picchetto d'onore.
Franz Schubert
Schubert ebbe una vita piuttosto breve, tra 1797 e il 1828: visse nella fase di passaggio dal periodo "classico" al romanticismo, di cui fu uno dei maggiori esponenti. Viennese di nascita, dimostrò - come altri artisti del suo calibro - un'innata genialità nell'ambito musicale, ma una malattia lo portò via a soli trentadue anni. Nonostante questo, egli ebbe il tempo di sperimentare, amalgamando la musica sinfonica a quella liturgica, senza escludere le composizioni soliste al pianoforte (si pensi al grande successo dei suoi "Lieder").
Ludwig van Beethoven
Tedesco di nascita (nacque infatti a Bonn nel 1770), fu viennese di adozione, tanto da morire nella città nel 1827, non senza aver stravolto l'immaginario collettivo con le sue composizioni. Ultimo significativo esponente del classicismo viennese, la sua grandezza si amplifica ancor più alla luce della sordità che lo colpì prima dei trent'anni. Di grande valore la sua produzione cameristica e sinfonica, oltre alle composizioni per pianoforte. Benché l'equilibrio formale delle sue opere lo indichi ancora come un "classicista", Beethoven anticipò alcuni elementi tipici della sensibilità romantica.
Anton Bruckner
Bruckner attraversò tutto l'Ottocento (1824-1896): la passione per la musica fu innata in lui, ma favorita anche dal padre, musicista a sua volta. L'adolescenza fu segnata dalla morte del padre e dai continui spostamenti. Divenuto organista all'abbazia di San Floriano, presso Linz, con il passare del tempo entrò in un preoccupante stato di inquietudine esistenziale. Dopo il periodo a Linz, in cui si distinse per il suo carattere introverso e la sua produzione artistica, si trasferì nella più caotica Vienna. A quel punto la sua carriera decollò e morì circondato da amici, ammiratori e riconoscimenti.
Gustav Mahler
Ennesimo viennese d'adozione, Mahler fu compositore e direttore d'orchestra, vissuto tra il 1860 e il 1911. Celebre per le sue dieci sinfonie, Mahler si distinse per aver portato alle estreme conseguenze il linguaggio tonale. Egli visse in un periodo travagliato non solo a livello musicale, ma anche storico ed esistenziale, ciò nonostante non si arrese all'ineluttabilità degli eventi e ad una presunta degenerazione delle forme, e con la sua opera si ispirò a quella crisi per ricercare in essa un qualche tipo di ordine o di significato.
Johann Strauss
Figlio dell'omonimo creatore del valzer viennese, Strauss nacque (1825) e morì a Vienna (1899). Celebre personaggio della vita mondana europea, riprese la secolare tradizione famigliare, tanto da essere soprannominato il "re del valzer". Sua la celebre composizione "An der schonen blauen Donau". Protagonista dell'era d'oro dell'operetta viennese, Johann Strauss fu uno dei compositori più prolifici della storia.
Arnold Schonberg
Nato a Vienna nel 1874, morì a Los Angeles nel 1951, a causa dei travagli della seconda guerra mondiale. Schonberg fu uno dei più significativi compositori a tentare una composizione al di fuori del sistema tonale. Egli applicò la dodecafonia, che prevedeva la scala cromatica e una serie di note equilibrata, in cui inserire alcuni artefici che interrompessero l'eventuale monotonia. Con la sua sperimentazione, Schonberg aprì la strada alle ricerche sul suono e sul rumorismo, ispirando diversi artisti del Novecento.
Alban Berg
Anch'egli nato (1885) e morto (1935) a Vienna, fu membro della seconda scuola viennese, nonché allievo di Schonberg. Come altri altri compositori a cavallo tra Ottocento e Novecento, anche Berg sperimentò con la dodecafonia, pur mantenendo un certo rigore conservativo, che passò anche per un tonalismo allargato oltre che per l'atonalità. Con l'avvento del nazismo, la sua produzione musicale fu considerata "musica degenerata": di lì a poco Berg morì, ma la sua eredità rimase indelebile nelle menti delle generazione successive.
Franz Liszt
Vissuto tra il 1811 e il 1886, Liszt fu di origine ungherese, ma fortemente radicato nella cultura cosmopolita viennese. Studiò appunto a Vienna, ma anche a Parigi - l'altra grande metropoli europea - arrivando alla fama internazionale in breve tempo. Fu un compositore che viaggiò molto, sia per ragioni artistiche che spirituali. Celebri le sue opere soliste per pianoforte: Liszt fu un compositore dotato di grande carisma, con un fascino particolare, che lo aiutò nel rivoluzionare il rapporto tra il musicista e il pubblico. Interessanti anche i suoi legami con altri eminenti figure della sua epoca: fu amico di Chopin e Schumann, nonché suocero di Wagner.
Herbert von Karajan
Chiudiamo questa lista con un direttore, che ebbe però un intimo legame con la composizione. Vissuto in anni più recenti (1908-1989), Herbert von Karajan fu uno dei più celebri direttori d'orchestra internazionali. Incise soprattutto con i Berliner Philarmoniker. Allontanato momentaneamente dalla scena per la sua adesione al nazismo, seppe ritrovare la via del successo. Alla fine degli anni Cinquanta divenne direttore artistico all'Opera di Vienna: è ricordato soprattutto per la sua ricerca della perfezione esecutiva e per la capacità di saper sperimentare tanto con i grandi classici, quanto con il repertorio contemporaneo.