10 regole per scrivere un testo teatrale
Introduzione
Quando ci si approccia alla scrittura, si sceglie di esprimere se stessi, riportando su carta i pensieri o le esperienze personali: in ambito teatrale, un buon testo deve necessariamente seguire alcune piccole linee guida per poter risultare interessante agli occhi dello spettatore e assumere un carattere di vera e propria opera d'arte.
Come la quasi totalità delle forme d'arte, anche la pièce teatrale necessita anzitutto di essere compresa: di conseguenza, essa dovrebbe contenere un messaggio che comunichi qualcosa, in modo da poter riscuotere successo tra il pubblico.
Nei seguenti passaggi di questa interessante e completa lista, pertanto, ci apprestiamo ad analizzare 10 regole per scrivere un testo teatrale che funzioni, qualora venisse presentato agli spettatori: seguendole in modo corretto, riuscirete sicuramente ad ottenere un risultato finale più che soddisfacente.
Raccogliere le idee per la trama
Ciascun testo teatrale che si rispetti altro non è che il racconto di una o più vicende: la trama rappresenta il cuore dell'intero progetto e, quindi, deve essere studiata in modo veramente accurato.
Prima di buttar giù qualche riga, è opportuno organizzare mentalmente una storia, raccogliendo tutte le idee necessarie a formare una trama abbastanza interessante e che non si riveli né noiosa né eccessivamente simile ad altre.
Trasformare le idee in testo
Quando si ha la certezza di aver creato un piano mentale della storia che si intende raccontare, è la volta della stesura: è importante cercare di scrivere una trama intera (preferibilmente non troppo lunga), dove siano ben evidenti l'inizio, la parte centrale e la fine.
Durante la seguente fase, non si deve aver fretta di aggiungere i dettagli, né ci si può soffermare eccessivamente su ognuno di essi.
Suddividere la trama in atti e scene
Se la trama riportata nero su bianco è completa, si può procedere alla creazione di una struttura composta da atti e scene: questa fase è piuttosto delicata, poiché richiede molte energie da spendere nell'intrappolare la storia in una gabbia immaginaria formata da 2/3 atti, ognuno dei quali contiene una serie di scene presentate in seguito sopra il palcoscenico.
Spesso, un testo teatrale tende ad escludere vincoli così rigidi ma, senza un'organizzazione di questo genere, il pubblico assisterebbe ad un resoconto particolarmente dispersivo di un insieme di vicende che sembrerebbero non avere un filo logico.
Stilare un elenco dei personaggi
Subito dopo aver indirizzato la trama verso un percorso logico suddiviso in atti, è necessario trascrivere la lista dei personaggi coinvolti nella vicenda che si desidera mettere in scena.
È consigliabile non eccedere con la quantità di personaggi attorno cui ruota la storia, in quanto si porterebbe il pubblico a fare fatica nel ricordare diversi nomi e associarvi un ruolo all'interno della pièce: la maniera ottimale per non distogliere l'attenzione dello spettatore è quella di scegliere un numero basso di personaggi e affidargli nomi semplici da memorizzare.
Organizzare attentamente i dialoghi
Ogni singolo personaggio presente in un testo teatrale ha ovviamente bisogno di seguire un copione fatto di battute, azioni e pause: durante una rappresentazione, i dialoghi svolgono un ruolo molto importante, poiché consentono agli spettatori di capire quali sono le relazioni intercorrenti tra i vari protagonisti, nonché di comprendere in quale direzione sta andando la storia.
La stesura dei dialoghi è un'operazione piuttosto complicata, dove va curato ciascun dettaglio: inoltre, essi devono risultare credibili, non cadere nella banalità ed essere fedeli ad un classico dialogo che potrebbero avere nella realtà due o più individui.
Prestare attenzione ai tempi
Il teatro differisce molto dal cinema, per il fatto che racconta una storia in tempo reale ed è privo di scene tagliate o aggiuntive: un film può solitamente avere una durata di 120 minuti, mentre un'opera teatrale deve rispettare tempi più brevi, per non cadere nel tedio e nell'eccessiva artificiosità.
Normalmente, una vicenda che si svolge in tempo reale dura massimo 20 minuti e sul palcoscenico questa tempistica va riprodotta il più fedelmente possibile: dunque, quando si scrive un testo teatrale, bisogna inquadrarlo in intervalli temporali adeguati alla messa in scena a teatro.
Ritmare le battute in modo adeguato
Non basta scegliere un gruppo di personaggi e affidargli una serie di battute ciascuno: per far funzionare un testo teatrale, bisogna organizzare adeguatamente il ritmo dei dialoghi, cercando di dare a tutti gli attori l'esatto spazio all'interno della rappresentazione.
Ciò significa che un buon intreccio di battute pronunciate da svariati personaggi conferisce alla trama un andamento regolare privo di punti morti (dove il silenzio la fa da padrone) oppure un personaggio porta avanti il suo monologo per un intero atto.
Raccontare gli effetti di un fatto, non il fatto in sé
Quando si scrive un testo teatrale, l'ultima cosa da fare è raccontare un antefatto: si deve invece rappresentare un insieme di vicende postume a quell'avvenimento, spiegando come si è arrivati ad una certa situazione e quali reazioni ha avuto ogni personaggio nei riguardi del fatto scatenante sul quale è basato il racconto da mettere in scena.
Questa regola è forse la più rigida in assoluto da rispettare ed è applicabile al teatro quanto al cinema: di conseguenza, al momento della stesura, occorre pensare ad un motivo scatenante che ha portato a raccontare cosa sia successo dopo e partire da lì con la rappresentazione.
Correggere i difetti
Un testo teatrale non è sempre perfetto dopo la stesura iniziale e, infatti, necessita di un'attenta revisione: questa operazione consente all'autore di capire se ci sono punti che zoppicano all'interno della trama, si è scritto eccessivamente oppure è necessario aggiungere ulteriori elementi che vadano ad arricchire un racconto scarno e privo di colpi di scena. Una corretta revisione comporta la rilettura dell'intero copione e, pertanto, si tratta di un compito che richiede molta pazienza e concentrazione.
Sottoporre il testo ad una persona fidata
La vox populi è quello che di più importante possa esistere per sancire la buona riuscita di un testo teatrale: facendolo leggere a qualcuno di cui ci si fida e che sia obiettivo nel suo giudizio, si riesce a comprendere meglio se è arrivato il momento della messa in scena oppure se si deve rifinire ulteriormente il proprio lavoro. Nella seguente fase, bisogna fare tesoro delle critiche, in quanto esse provengono dai potenziali spettatori e si rivelano veramente utili ai fini della buona riuscita di un progetto teatrale in cui si crede fermamente.