5 curiosità su "La Venere" di Botticelli
Introduzione
Il nome completo di questo dipinto è "La Nascita di Venere". Si tratta di un'opera spettacolare, realizzata da Sandro Botticelli, tra il 1482 e il 1485. È un dipinto su tela di lino, abbastanza inusuale per quei tempi, con colori a tempera e polvere di alabastro e fu realizzato su commissione per l'illustre e potente famiglia de? Medici, allora indiscussa padrona di Firenze. Oggi il dipinto è conservato della Galleria degli Uffici, proprio a Firenze. Come il nome fa intuire, il dipinto rappresenta la nascita di Venere, dea della bellezza e dell'amore, dalle acque del mare. Ma sappiamo davvero tutto di questa tela? Ci sono piccoli dettagli, curiosità, su questo dipinto che molto probabilmente a scuola, o all'università, non ci hanno insegnato. Andiamo a vedere i 5 più significativi e curiosi.
Il polmone nascosto
Il primo particolare degno di nota è il "polmone nascosto". Pare, infatti, che sotto il mantello che viene tenuto dalla dea della primavera (una delle Ore che rappresentavano le stagioni), si nasconda proprio un polmone umano, precisamente il destro. Questa teoria è stata portata avanti da un esperto del settore, il chirurgo plastico italiano Davide Lazzeri, appassionato e studioso della medicina nell'arte. Secondo la filosofia neoplatonica, molto apprezzata a quei tempi soprattutto dalla famiglia dei Medici, il polmone rappresenta proprio il soffio vitale, quello che avrebbe, quindi, dato la vita alla bellissima Venere.
La bella Simonetta
Il dipinto, commissionato da Giuliano di Piero de' Medici, ritrae non una qualsiasi donzella di fantasia, ma una certa Simonetta Vespucci, di cui lo stesso Giuliano de'Medici era follemente innamorato. Si dice che il loro amore fosse stato davvero grande, tanto da crearvi intorno miti e leggende. Altre dicerie, invece, raccontano che fosse lo stesso Botticelli ad essersi invaghito della bella modella, che posò anche per altri artisti ed era molto apprezzata, non solo per la propria bellezza, ma anche per le sue doti culturali ed intellettive. Molte donne ritratte dal Botticelli, infatti, sembrano somigliare tutte alla stessa fisionomia, quella di Simonetta Vespucci.
La visione religiosa
La versione più accreditata, riguardante il significato allegorico dell'opera, pare sia quella della nascita di una nuova visione filosofica della vita e dell'arte (Venere), grazie anche all'opera fiorente dell'Accademia Fiorentina del tempo, quindi dell'Umanesimo che prende il posto dell'oscuro Medioevo. Tuttavia, c'è chi ha visto in questo dipinto un significato molto più religioso, quasi mistico, dove Venere rappresenterebbe l'anima che rinasce e si santifica dopo il bagno nell'acqua battesimale, dove anche la sua nudità richiamerebbe similitudini con la visione cristiana del battesimo di Cristo.
La Venere numismatica
Forse non ci avrete mai fatto caso, ma sulla moneta italiana da dieci centesimi di Euro, è raffigurato proprio il volto della bella Venere, così come l'ha dipinta Botticelli all'epoca, ovviamente stilizzata per meglio prestarsi alla versione "numismatica". Questa rappresentazione resta unica, fin dal 2002, e non è mai stata sostituita nel corso degli anni. Sarà riuscito il nostro Botticelli a reggere il confronto con i corrispondenti Rigas Feraios, per la monetina greca, e Miguel de Cervantes, per quella spagnola? Noi siamo sicuri di sì!
La conchiglia trasportatrice
Sebbene il titolo dell'opera sia "La Nascita di Venere", la Venere qui ritratta non è proprio nata in quell'istante. Infatti, secondo la mitologia classica, la dea avrebbe dovuto nascere dalle onde del mare spumeggiante, mentre nel dipinto appare in piedi all'interno di una grossa conchiglia. La Venere è sì nuda e con i lunghi capelli dorati al vento, ma della spuma che le diede la vita neanche l'ombra. La spiegazione è presto detta: nel suo quadro, Botticelli raffigura la bella dea solo al momento del suo arrivo a Cipro, trasportata dolcemente da una grande conchiglia, dove trova l?Ora della primavera, custode dell'Olimpo, pronta a porgerle un mantello per coprire le sue nudità. Pensavate forse che, una volta sorta dalle acque, la bella Venere avrebbe nuotato fino a riva?