5 romanzi di Tiziano Terzani
Introduzione
Tiziano Terzani, classe 1938, è un giornalista e scrittore che ha sempre saputo coniugare l'asettico stile del reportage con un più empatico approccio alle vicende umane dei protagonisti. Ha vissuto gran parte della sua vita in Asia, di cui è profondo conoscitore e da cui ha scritto per anni splendidi servizi per il quotidiano tedesco Der Spiegel. Attento osservatore dei grandi sconvolgimenti politici dell'Asia, Terzani ha vissuto a Singapore, Hong Kong, Tokyo, Bangkok e Pechino, dalla quale fu espulso nel 1984 in seguito ad inchieste non gradite al governo cinese. Da semplice impiegato negli anni della gioventù a pacifista impegnato contro le guerre di Bush nell'ultimo perido della sua vita, Tiziano Terzani merita di essere ricordato come un grande giornalista anche per il racconto avvincente ed appassionato che fa della guerra del Vietnam e della liberazione di Saigon. "Pelle di leopardo" e "Giai Phong" raccontano dall'interno uno degli eventi più drammatici del secolo scorso, svelando retroscena politici e dando voce alle persone comuni che quel conflitto l'hanno vissuto sulla loro pelle. Due libri che non compaiono fra i 5 romanzi di Tiziano Terzani presenti in questa lista, ma che meritano di essere ricordati.
Buonanotte Signor Lenin
Nel 1991, nei giorni in cui viene deposto Gorbaciov, Tiziano Terzani si trova per caso sul confine cino-russo. Alla notizia dell'evento, interrompe la spedizione alla quale sta partecipando e si precipita nel cuore degli avvenimenti. Non a Mosca, il centro degli eventi politici, ma proprio nelle repubbliche sovietiche più lontane dal cuore dell'impero. Coerentemente col suo intendere il mestiere di giornalista, Terzani sceglie di indagare gli umori delle popolazioni e gli scombussolamenti nella loro vita quotidiana. In questo viaggio, lo scrittore intuisce subito quello che sarà il vero, tragico epilogo del crollo del regime sovietico: l'arrivo del capitalismo più iniquo e la deriva fondamentalista dell'islam. Uno dei maggiori eventi del ventesimo secolo raccontato dall'interno, che non risparmia critiche e riflessioni sulla decennale dittatura sovietica. Un avvenimento magistralmente sintetizzato nel racconto delle statue di Lenin abbattute di notte, tra la paura e l'entusiasmo del popolo. Buonanotte, Signor Lenin!
Un indovino mi disse
Questo libro, stampato nel 1995, nasce da un evento bizzarro. Nel 1976, un indovino di Hong Kong predice a Terzani che nel 1993 avrebbe corso un rischio mortale e gli raccomanda di non prendere aerei nel corso di quell'anno. Alla fine del 1992, il giornalista si ricorda di quella premonizione e chiede al quotidiano Der Spiegel il permesso di lavorare per un anno senza mai prendere un aereo. Nonostante la richiesta, inconsueta per un giornalista, il quotidiano tedesco glielo concede e da quell'anno trascorso su treni, autobus e navi nasce uno dei più bei libri di Terzani. Lo scrittore riscopre il fascino della lentezza, attraverso la quale osservare paesaggi, assaporare momenti e vivere il presente. Come ebbe a dire in seguito, ovviamente la profezia era solo una scusa. A cinquantacinque anni, il giornalista sente il bisogno di dedicare del tempo a sé stesso e al mondo che lo circonda, per raccontarlo e raccontarsi. Un inno alla vita che scorre, senza dimenticare l'approccio da reporter. Il giornalista non dimentica di contrapporre i paesi in preda ad uno sviluppo frenetico con quelli legati alla cultura tradizionale, caratterizzati da una crescita più lenta. Senza mai trarre conclusioni. Come è nel suo stile, tollerante e comprensivo.
In Asia
"In Asia" vede la luce nel 1998, ma in realtà è stato scritto fra il 1965 ed il 1997. Composto infatti da articoli, lettere alla moglie e pagine di diario, questo libro ci restituisce l'evoluzione di questo continente misterioso ed affascinante. Terzani ha vissuto gran parte della sua vita in Asia. Chi meglio di lui poteva raccontarcela? Nel romanzo sono riportati gli incontri e le descrizioni dei personaggi più incisivi della storia di questo continente. Tutti narrati nella loro veste pubblica, senza però tralasciare la loro dimensione più intima. Suor Maria Teresa di Calcutta, Deng Xiaoping e il Dalai Lama sono solo alcuni degli interpreti della storia asiatica. Dalla Corea al Giappone, dalla Cina all'India, il giornalista racconta eventi, luoghi e tradizioni con un'attenzione particolare alla vita delle persone più comuni. Quelle che la storia non la fanno, ma la vivono in prima persona, sulla propria pelle. Il romanzo finisce con il racconto di uno degli eventi più salienti del ventesimo secolo: la riconsegna di Hong Kong, ultima colonia britannica, alla Cina comunista. Un evento vissuto in prima persona dal reporter, fra incredulità, curiosità ed incertezza.
Lettere contro la guerra
Tra i 5 romanzi di Tiziano Terzan, questo esprime al meglio la sua visione del mondo. Nato in risposta all'aspra reazione di media ed intellettuali in seguito all'attentato alle Torri Gemelle di New York, il libro raccoglie una serie di lettere scritte dal giornalista e pubblicate sul Corriere della Sera. L'opera inizia con il racconto di un giorno qualsiasi, il 10 settembre 2001. Un giorno in cui il nostro mondo, ancorché imperfetto, è ancora saldamente in piedi. Dal giorno successivo, niente sarà più lo stesso. I diritti civili e le libertà personali saranno sacrificate in nome della sicurezza, con un peggioramento nella vita quotidiana e nelle relazioni internazionali. Terzani raccoglie le parole ascoltate nei bazar, nelle baraccopoli e nei mercati di tutti i paesi da lui visitati, per raccontare un'altra visione della storia ed un altro punto di vista. Auspicandosi che anche i potenti della terra possano prendere coscienza che la guerra non è mai un'opzione. Mai.
Un altro giro di giostra
Tra i 5 romanzi di Tiziano Terzani di cui abbiamo parlato, questo è l'unico che non ha un taglio giornalistico. Pur parlando di viaggi e di popoli, il focus non sono gli eventi storici, né la loro rilevanza politica e sociale. Publicato nel 2004, è un libro autobiografico, che racconta il suo viaggio dalla medicina occidentale a quella alternativa. Dopo aver saputo di avere un tumore ed aver affrontato senza esito positivo le cure proposte dalla nostra medicina, lo scrittore decide di partire per un lungo viaggio in Asia, un continente a lui molto caro e che conosce a fondo. E nella ricerca di una cura per la sua malattia, incontra santoni, maghi e saggi orientali che gli aprono le porte della medicina ayurvedica, della meditazione, dell'omeopatia e dello yoga. Purtroppo, non guarirà e morirà nel 2004, ma non prima di aver lasciato questo lungo testamento filosofico, nel quale affronta la paura della morte e la ritrovata pace interiore. Lo scrittore, infatti, scopre un'altra dimensione. Non può sconfiggere la malattia, ma può placare l'inquietudine ed affrontare la morte in pace. Un lungo viaggio interiore nel quale l'autore fa pace con sé stesso e con il mondo, prima di lasciarci per sempre.