Analisi del saggio "L'umorismo" di Pirandello
Introduzione
Durante i vari anni scolastici, sui banchi di scuola vengono studiati alcuni tra i più grandi scrittori italiani del Novecento. Uno dei più importanti e forse il più apprezzato dalla maggior parte degli studenti è sicuramente Luigi Pirandello, poeta e drammaturgo siciliano insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Il pensiero di Pirandello è molto articolato e complesso e richiede quindi uno studio approfondito per essere compreso appieno. Uno dei punti più interessanti è caratterizzato dal saggio "L'umorismo", la cui analisi verrà trattata in questa guida.
Luigi Pirandello, nasce ad Agrigento il 28 giugno del 1864 da una famiglia borghese. I primi anni di scuola Pirandello li porta a termine nella sua terra natia e più precisamante a Palermo. Cresciuto decide di laurearsi presso l'Università di Bonn. Tornato in patria si stabilisce a Roma dove inizia a comporre le sue prime opere. Il saggio "L'umorismo", viene composto dal poeta nel 1908, quando ormai è già uno scrittore affermato. Si tratta di un'opera in prosa, divisa dallo stesso autore in due parti ben distinte fra loro.
Sei sono i capitoli che compongono la prima parte del saggio. In questa fase Pirandello discute l'origine del termine "umorismo" e per farlo spesso e volentieri ricorre anche a paragoni con lingue straniere del passato. In questo modo ci invita a distinguere il termine umorismo con l'ironia che, per il poeta, va di pari passo alla beffa. Il fulcro del saggio è invece rappresentato dalla seconda parte, nella quale giunge alla distinzione tra il comico e l'umoristico tramite il famosissimo brano dell'anziana signora. L'autore racconta di vedere una vecchia signora, con i capelli unti e tinti, vestita con abiti visibilmente inadatti alla sua età. Questa visione suscita nell'osservatore un moto di ilarità, in quanto il messaggio che tale signora emana con il suo abbigliamento, è esattamente il contrario di ciò che nella realtà una vecchia signora rispettabile dovrebbe essere. Questa prima sensazione rappresenta, per Pirandello, il "comico", cioè un avvertimento del contrario.
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Il "comico" viene quindi interpretato da Pirandello come un qualcosa di totalmente differente dall'umorismo. Il brano a questo punto continua con una riflessione molto profonda sul fatto che probabilmente la signora in questione non si sente esattamente a suo agio ad agghindarsi in quel modo del tutto inappropriato per la sua età ma anzi, si rende perfettamente conto di essere fuori luogo e per questo ne soffre. La motivazione che la spinge a continuare a voler sembrare ancora giovane ed attraente invece, è solamente dettata dal fatto che la donna spera ancora di attirare verso di se le attenzioni del marito. Se vista sotto questa luce, la visione della vecchia non incute più alcuna ilarità e quindi umorismo. In sintesi, mentre il comico viene definito come l'avvertimento di un contrario che in questo caso è rappresentato dalla vista della signora anzianala quale con il suo abbigliamento vuole sembre troppo giovanile. Una successiva riflessione molto più approfondita di tale evento può invece rivelare una situazione alcquanto triste e spiacevole, ovvero la sofferenza della donna per il rifiuto del marito. Ecco che a questo punto vengono generate a sua volta una serie di sensazioni totalmente contrastanti fra loro identificate con l'umorismo che in questo caso però rappresenta anche l'esatto contrario
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Consigli
- Se trovi interessante l'argomento, leggi il saggio integrale