Come analizzare un testo teatrale
Introduzione
Il testo teatrale si distingue dal testo narrativo sostanzialmente perché nasce per essere interpretato sul palco e, soprattutto, per essere reinterpretato più volte. La sua fissità, quindi, è liquida, benché non si cambi una sola virgola del testo, il che implica che quando lo si legge e lo si analizza si deve guardare a tutto ciò che ruota attorno alle parole del testo, alla sua essenza e al suo fine ultimo: la rappresentazione sul palcoscenico per cui è pensato. Con tutto ciò che comporta in termini di interazione tra attori e pubblico. Ecco perché l'analisi di un testo letterario può presentare delle difficoltà per chi non è addentro alla cosa teatrale. Cerchiamo di districarne i nodi, in questa guida cercherò di spiegarti come analizzare un testo teatrale. Buona lettura!
Occorrente
- Testo teatrale
- informazioni sull'autore del testo
- informazioni sul contesto in cui opera l'autore
La preparazione
Innanzitutto, per analizzare un testo teatrale occorre raccogliere informazioni dettagliate sull'autore, ove presente. E quindi, prima di tutto, valutare il contesto culturale e storico in cui opera, cos come le sue idee, la corrente di pensiero che segue e anche, se possibile, gli ideali politici e sociali. Successivamente si deve passare allo studio della sua poetica, quando reperibile. Contestualizzare l'opera è fondamentale, così come è importante prendere in considerazione la traduzione del testo che dobbiamo analizzare, qualora l'autore sia straniero. In questo caso, è di fondamentale importanza conoscere la lingua in cui il testo originale è scritto, perché alcuni termini tradotti perdono totalmente di significato, rischiando di stravolgere l'essenza stessa del testo.
La struttura del testo
Analizzato il contesto, si può passare alla struttura del testo. Il passo successivo, infatti, consiste nel tracciare le linee essenziali del racconto teatrale (o fabula) mediante un riassunto breve. Una decina di righe sono sufficienti. Per fare questo lavoro al meglio serve una grande capacità di sintesi, occorre anche sapere riconoscere quali sono le parti più importanti, le colonne portanti del testo. Dopodiché si prendono in considerazione luogo e tempo degli eventi che danno forma alla trama. In particolare, se siamo di fronte a uno spazio aperto o a uno chiuso, scena per scena. Quanto al tempo, si consideri sia il periodo dell'anno in cui è ambientata la scena sia il tempo atmosferico di ciascun atto.
La suddivisione in scene
Un testo teatrale in genere si divide in atti e questi ultimi, a loro volta, possono suddividersi in scene o quadri. Allora si devono scovare analogie e differenze tra i vari atti. Eventualmente, riferire di strutturazioni non comuni. E sempre si deve considerare come viene organizzata l'azione dall'autore. Se possibile, riferire il suo punto di vista. Qui non si deve, quindi, fare un riassunto della vicenda. Semmai, si guarda ai colpi di scena che fratturano l'azione e ne danno vita. Bisogna, in altre parole, immaginarci già questo testo così come realizzato sul palco, come se già fosse vivo e fosse destinato al pubblico. Il punto di vista del pubblico, questa è la chiave!
L'attenzione ai personaggi
I personaggi fanno muovere l'azione teatrale, quindi è a loro che dobbiamo prestare particolare attenzione, distinguendo innanzitutto tra attori principali, attori di spalla (veri e propri co-protagonisti), secondari, funzionali. Focalizziamoci sulla consistenza dei personaggi principali: in quali e in quante scene compaiono? Come viene costruito il personaggio dall'autore? Infine, si considerano i temi trattati e in particolare se ce ne sono alcuni che si legano a questo o a quel personaggio. Ma, prima ancora dei personaggi, occorre focalizzarci un attimo sugli attori che li interpreteranno; non ogni attori infatti è in grado di interpretare al meglio ogni tipo di personaggio, è quindi fondamentale cercare di dare a tutti il ruolo giusto.
Il linguaggio
Il linguaggio dei personaggi rappresenta il nerbo della scena teatrale. Si faccia distinzione tra dialoghi, monologhi rivolti al pubblico, didascalie e voci fuoricampo. Queste ultime possono anche riassumere il punto di vista dell'autore in merito a quanto avviene sulla scena. Il ritmo dell'azione è in relazione diretta con il numero e la tipologia degli atti; i movimenti dei personaggi (con quale frequenza entrano ed escono dalla scena); la lunghezza delle battute (se brevi, il ritmo è incalzante). Mentre i cori e le canzoni costituiscono degli intermezzi, delle pause.
Consigli utili
Il consiglio più importante è quello, alla fine, di mettersi sempre dalla parte del pubblico. Perché di fatto è il pubblico l'unico vero arbitro di una realizzazione ben fatta. Che cosa vuole il pubblico? Che cosa si vuole trasmettere al pubblico, con ogni scena, ogni dialogo, ogni frase? Una volta compreso questo punto fondamentale, si sarà compiuto il primo, fondamentale passo. Non è certo l'unico, ma è sicuramente un ottimo punto di partenza.
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Consigli
- Si presti particolare attenzione agli agganci tra una scena e l'altra, quelli che nel cinema e nei fumetto vengono definiti cliffhanger.