Come costruire gli accordi sulle note di una scala
Introduzione
All'interno della seguente guida ci andremo a concentrare su come costruire gli accordi sulle note di una scala. La guida sarà divisa in tre differenti passi, in modo tale da concentrare lo sviluppo delle argomentazioni per gradi, facilitando la comprensione finale dell'argomento nella sua globalità.
Tutti gli amanti e gli appassionati della chitarra, sicuramente conoscono cosa sono gli accordi e le note sulla scala, ma per i meno esperti, vi spiegherò come riuscire a costruire gli accordi sulle note di una scala in modo molto semplice da comprendere e da fare. Naturalmente per riuscire ad eseguire il tutto sarà necessario avere un minimo di infarinatura di base sull'utilizzo del vostro strumento, in questo caso la chitarra, di qualsiasi tipo sia.
Occorrente
- strumenti musicali
Come vi avevo appena anticipato all'interno del passo introduttivo di questa guida, ora andremo a concentrarci su come costruire gli accordi sulle note di una scala. Non perdiamo assolutamente tempo e cominciamo immediatamente tutte le argomentazioni inerenti a questa specifica tematica.
Come naturalmente ben saprete, come da base teorica sull'utilizzo della chitarra, le note della scala, e gli accordi che vengono costruiti su di essa, devono sottostare obbligatoriamente a delle regole ferree, che li obbliga a sottostare alla tonica. La tonica è ovviamente la nota che dà il nome alla tonalità, ovvero l'insieme di tutti i principi armonici, ma anche quelli melodici, che regolano il legame tra accordi e note. Per costruire gli accordi si può fare in due modi diversi, sia utilizzando il modo maggiore che il modo minore.
Per riuscire a costruirlo andando ad utilizzare il modo cosiddetto maggiore, che è poi quello ritenuto più conosciuto (detto anche metodo ionico), si deve andare ad usare una scala comprendente i toni e i semitoni, con una sequenza ben studiata. La sequenza dovrà necessariamente essere la seguente: tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono. Questa sequenza, di conseguenza, se viene applicata partendo dalla nota Do, va a formare quella che viene definita scala di Do Maggiore. Partendo da questo presupposto ogni nota assume quindi una sua precisa funzione, e più precisamente: tonica - sopratonica - modale - sottodominante - dominante - sopradominante - sensibile. Se invece si desidera partire da una nota diversa, come ad esempio un Re, avremo di conseguenza una scala di Re maggiore.
Come opzione differente rispetto alla classica modalità maggiore, si potrebbe andare a optare anche per il cosiddetto modo minore naturale, il quale è piuttosto conosciuto anche attraverso la denominazione eolio o eolico. Questo metodo va a usare la sequenza di toni e semitoni che abbiamo precedentemente visto nella modalità maggiore ma, in questo caso, parte dal sesto grado relativo. Proprio per questo motivo, nel metodo minore la sequenza sarà la seguente: tono, semitono, tono, tono, semitono, tono, tono. Al contrario della scala maggiore, come si può benissimo vedere, il terzo, il sesto ed il settimo grado sono tutti abbassati di un semitono. Oltre alla minore naturale esistono anche la melodica e la armonica, che si differenziano dalla naturale per le posizioni. La melodica infatti segue lo schema: tono, semitono, tono, tono, tono, tono, semitono. L'armonica invece segue il seguente schema: tono, semitono, tono, tono, semitono, (tono+semitono), semitono.
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Consigli
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