La scala maggiore è utilizzata per la musica dal ritmo allegro, gioioso, vitale. Viceversa la minore, nel caso specifico quella armonica, per i ritmi malinconici e più lenti. La scala minore armonica avendo il settimo grado innalzato, differisce dalle altre, in quanto deve presentare sia in fase ascendente che in quella discendente. In discesa: un tono, un tono, un semi-tono, un tono, in tono, un tono, un semi-tono, un tono. In ascesa: un tono, un semi-tono, un tono, un tono, un tono, un tono, un semitono. Risulta quindi che la distanza tra il settimo e l'ottavo grado è di un semi-tono. La distanza tra il sesto e il settimo è di un tono e mezzo. Il lungo intervallo che la caratterizza la rende adatta a ritmi orientali. Raccontato tutto in forma teorica senza l'ascolto non si capisce bene. Per questo è di fondamentale importanza in certi settori la parte manuale senza escludere la precedente. Vanno a braccetto; tutte e due sono concetti diversi ma fondamentali per apprendere un arte, come lo è la musica. Capita al giovane allievo di prendere paura i primi tempi, perché non "giustifica" questi "giri di note" ed è lì che molla sbagliando. Se a guidarlo è la passione, se non inizia lo studio per far contento i genitori, allora le difficoltà iniziali non risultano più insormontabili.