Concetti chiave del Cubismo

Tramite: O2O 19/01/2018
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Introduzione

Il Cubismo è un movimento artistico che nacque all'inizio del '900 a Parigi, e precisamente a Montmartre. Esponenti principali furono Pablo Picasso e Georges Braque. Il nome cubismo non fu scelto dagli esponenti di questo movimento, ma venne adottato in seguito ad un'osservazione non proprio benevola di Matisse che, guardando alcuni dipinti di G. Braque, disse "Sembrano fatti di piccoli cubi"; a rincarare la dose contribuì L. Veuxcelles che li definì con intento non proprio bonario "bizzarrie cubiste". Vediamo in sintesi quali sono i concetti chiave del Cubismo.

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Abolizione della prospettiva

Le leggi della prospettiva tradizionale imponevano all'artista la scelta di un unico punto di vista. Nel Cubismo invece, rompendo la convenzione dell?unicità del punto di vista, gli oggetti venivano ripresi da differenti angoli visuali simultaneamente, con caratteristiche scomposizioni e ricomposizioni dell?oggetto.

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Introduzione della quarta dimensione

Mentre fino a quel momento l'immagine naturalistica limitava la rappresentazione dell'oggetto ad un solo punto di vista e quindi ad un solo istante della percezione, il Cubismo introdusse per la prima volta la quarta dimensione, o dimensione temporale. Per poter vedere un oggetto da più punti di vista (abolizione della prospettiva) era necessario che la percezione avvenisse in un tempo prolungato e non in un solo sguardo: i piani venivano quindi accostati o addirittura sovrapposti sulla tela senza un ordine preciso.

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Limitazione del colore

Il Cubismo diede risalto alla forma e ai volumi anche limitando il colore. Nelle prime due fasi (Cubismo analitico e Cubismo sintetico) i dipinti furono tendenzialmente monocromatici: i colori infatti vennero ridotti essenzialmente alle tonalità del grigio e dell'ocra. Solo successivamente verrà introdotto un cromatismo più vivo, a cui si aggiunsero elementi eterogenei come caratteri tipografici e ritagli di giornale.

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Rinuncia alla rappresentazione diretta degli oggetti

Nel Cubismo la pittura non venne più considerata come una mera visione e rappresentazione della realtà: infatti, secondo i cubisti la realtà non passa solo attraverso la retina ma deve passare anche attraverso il nostro cervello. I pittori cubisti dipingevano non solo ciò che vedevano, ma anche quello che "sapevano" in base all'esperienza e alla memoria.
Le immagini venivano quindi scomposte per comprendere la struttura delle cose e rappresentate attraverso una geometria elementare.

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Identificazione del soggetto

L'individuazione del soggetto è spesso ardua nelle opere cubiste. Questo è dovuto proprio al processo di scomposizione in piani e di disintegrazione delle forme: non esistono più sfondo e soggetto come entità separate, perché sfondo e soggetto hanno la stessa importanza, così come non c'è diversità fra colore e luce.

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