Concetti chiave del Realismo
Introduzione
Il Realismo è una corrente artistico-letteraria che nasce in Francia nel primo quarto del diciannovesimo secolo, segnatamente in concomitanza con il ciclo de "La commedia umana" di Balzac ispirato alle vicende della società francese uscita dalla Rivoluzione e dall'Ancient Règime. Propagatosi rapidamente a macchia d'olio in tutta Europa, il Realismo portò a risultati pregevolissimi in ciascuno dei campi che ne subirono l'influenza, ponendosi alla base di autentici capolavori del tempo. Esaminiamo,allora, alcuni concetti chiave che caratterizzarono questa correnti.
Realismo e Positivismo
Il Realismo segna l'abbandono, da parte dell'autore, di elementi che trascendono il reale; non è più presente l'impulso di descrivere qualcosa che si discosti dal sensibile, ma con la propria opera si mira a rappresentare quella che è la realtà senza filtri. Zola fu maestro in ciò, suscitando anzi scandalo per la sua dovizia di particolari nel descrivere anche gli aspetti più abietti della vita nei bassifondi francesi. Tale carattere è frutto dell'infusione del Positivismo nell'arte mediante un approccio filosofico-scientifico che consenta all'artista di eliminare orpelli metafisici dalla propria visione del mondo.
La "democratizzazione" dell'arte
Il Realismo ha rappresentato un cambio di prospettiva radicale nella storia dell'arte e del pensiero. Se prima ogni opera, letteraria o d'arte figurativa, aveva come principale protagonista l'alta società, adesso è il popolo a farla da padrone. E ciò avviene contemporaneamente ad una "desensibilizzazione" dell'autore che diventa un servitore della scienza, liberando la propria opera di ogni pathos superfluo.
Il Realismo come corrente della contemporaneità
Gustave Courbet, capostipite della pittura realista, richiamandosi alle opere del Caravaggio affermò che la pittura può basarsi solo ed esclusivamente sulla rappresentazione di cose visibili e tangibili. Conseguenza immediata di questo assioma è che l'artista deve rifiutare ogni tematica mitologica, religiosa, storica e frutto della creatività. L'unica cosa degna di essere raffigurata è la realtà quotidiana, per sporca, volgare, e vile che essa possa apparire. Il distacco sentimentale deve essere assoluto.
Realismo e Verismo
Gli elementi positivistici e naturalistici del Realismo svilupparono rapidamente in varie zone d'Europa. In Italia tali correnti portarono alla nascita del Verismo, di cui fu massimo esponente Verga. Il Verismo aveva caratteristiche ben precise, in primis il regionalismo: l'Italia era ancora divisa e la rappresentazione della realtà richiedeva dunque un'aderenza geografica ben definita.Altro carattere era quello del pessimismo: contrariamente alla fiducia positivistica di stampo francese, la condizione di povertà estrema di alcune realtà italiane, in particolare la Sicilia descritta da Verga, poco si prestava ad aspettative di progresso imminente.Infine il linguaggio, che doveva essere il più semplice possibile, per meglio adattarsi al contesto descritto ed essere comprensibile alla pià ampia platea possibile.
Dalla macroscrittura alla microscrittura realista
Altro carattere fondamentale del Realismo, già accennato, è il passaggio dai romanzi di ampio respiro, i cui soggetti drammatici raccontavano trame che si dipanavano in un lasso temporale molto esteso sullo sfondo di avvenimenti di importanza epica, al racconto del piccolo, del poco significante per il mondo ma estremamente tragico ed impattante per la quotidianità del proletario o del borghese di turno. La trama dunque, perde importanza, giacché un'opera può esaurirsi nella descrizione del singolo evento.