Cos'è il basso continuo
Introduzione
Quello della musica è decisamente un mondo a parte. Un conto è ascoltare la musica, attività praticata con frequenza quotidiana praticamente in ogni angolo del globo, e un'altra cosa è saperla produrre. Partendo dal presupposto che al giorno d'oggi è possibile realizzare musica da zero anche senza una base vera e propria, avendo a disposizione strumenti più o meno sofisticati quali software di varia entità e dispositivi come computer e tablet, realizzare musica "per spartiti" è assai più complicato. Innanzitutto, la produzione di musica (indipendentemente dal genere musicale) prevede che si conoscano le note e, in linea generale, la scrittura musicale stessa. Essa viene impartita o a livello scolastico a coloro che frequentano scuole apposite, come ad esempio il Conservatorio, o tramite lo studio privato, con specialisti e professionisti impegnati in lezioni individuali o di gruppo. A proposito della scrittura musicale, una delle attività che viene impartita durante lo studio della materia riguarda la capacità di saper realizzare il cosiddetto "basso continuo", ovvero un particolare accompagnamento musicale destinato a ricoprire un determinato ruolo all'interno di una melodia. Vediamo più nello specifico cos'è il basso continuo e quali sono le sue origini.
Occorrente
- Libro di testo di storia della musica (per un eventuale approfondimento)
Generalità sul basso continuo
Come parzialmente anticipato, il basso continuo è una forma di accompagnamento musicale strumentale caratterizzato dal suo legame con la parte sonora più grave di una determinata partitura. Tale accompagnamento consiste quindi nell'esecuzione di accordi che vadano a legarsi con le note più gravi dello spartito. Di fatto, è come se rappresentasse una sorta di esecuzione parallela di un brano musicale, poiché le note risuoneranno come un sottofondo continuo.
Le origini del basso continuo
Le origini del basso continuo non sono semplici da stabilire a causa delle fonti incerte, ma di certo è il barocco il periodo caratterizzato maggiormente dalla presenza (pressoché totale) di tale accompagnamento nelle opere di generi anche assai differenti tra loro. Un tempo, tra il '500 e il '600, si usava creare una specie di accompagnamento improvvisato, il quale aveva la funzione di rendere più orecchiabili le melodie da suonare durante un concerto o un evento. Nel corso degli anni, però, la sua presenza ha mutato forma: dalla seconda metà del '700 in poi occupa un ruolo preminente durante le esecuzioni musicali, mentre tra '800 e '900 si assiste ad un ulteriore cambiamento, coincidente con il suo scarso utilizzo dal punto di vista della musica profana.
L'esecuzione del basso continuo
La scrittura di una partitura di un basso continuo segue la pratica utilizzata per comporre la musica secondo le norme prestabilite, con qualche differenza relativa alla presenza di annotazioni nei pressi del pentagramma. Il basso continuo viene trascritto mediante l'utilizzo delle note, al di sotto delle quali, nello spazio libero immediatamente sotto al pentagramma, si collocheranno numeri indicanti le distanze dalla quale si dovranno eseguire le note del basso continuo rispetto alle note della partitura principale. In realtà il concetto dell'esecuzione è molto più complesso di così, ma per arrivare a conoscerne ogni singolo dettaglio sono necessari anni e anni di studio e allenamento. Nel caso in cui desideraste altre informazioni sul basso continuo consultate il link: https://www.treccani.it/enciclopedia/basso_%28Enciclopedia-Italiana%29/.
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Consigli
- Approfondire il discorso sul concetto dibattuto nella guida è ben diverso da rimboccarsi le maniche per tentare la scrittura di una partitura di basso continuo o l'esecuzione della stessa. Per scrivere ed eseguire, infatti, sono necessari anni e anni di studio, motivo per cui la guida in questione si concentra esclusivamente sugli aspetti puramente teorici della questione.