Cosa fare se si trova un reperto archeologico
Introduzione
Potrebbe sembrare raro e improbabile imbattersi in un antico referto di inestimabile valore storico, ma in realtà molte persone hanno avuto questo genere di fortuna, e tale fantastica esperienza, molto spesso è accaduta proprio in Italia che è il paese con il più grande numero di beni protetti dall' UNESCO. Dopo lo stupore iniziale è bene quindi informarsi su come agire e soprattutto cosa fare quando si trova un reperto archeologico. Ovviamente sono tante le domande che generano questi ritrovamenti e l'unico modo per dissiparli è quello di rivolgersi a studiosi ed esperti che saranno ben felici di analizzare questi oggetti antichi.
Occorrente
- Macchina fotografica
- Cellulare per chiamare e denunciare il ritrovamento
- Moneta o penna a sfera
Registrare il reperto archeologico
Il primo passo da fare è quella di fotografare, tramite un comunissimo smartphone o una macchina fotografica, il reperto. È utile piazzare una moneta o una penna a sfera di fianco al reperto, come riferimento per la scala dell'oggetto. Se ci si trova in una zona remota, è bene scattare delle foto che individuano il paesaggio e che vi consentiranno di localizzarla facilmente, magari tracciando dei segni sul terreno per evitare di confondersi. Si può anche procedere ad ispezionare l'area circostante per cercare altri reperti: è probabile, infatti, che mentre si sta osservando il ritrovamento, si possano calpestare altri pezzi. In genere, è sempre meglio lasciare gli oggetti lì dove sono, ma a volte è meglio raccoglierli se c'è il pericolo che vengano distrutti, dispersi o rubati.
Non raccoglierlo
Ci sono tanti buoni motivi per lasciare le cose nello stato in cui sono state ritrovate: la più ovvia è che alcuni reperti sono fragili e se scossi potrebbero ridursi in mille pezzi.Tuttavia, ci sono ragioni ancora più importanti: sebbene i singoli oggetti possono fornire una grossa quantità di informazioni, in generale, gli artefatti hanno più significato se relazionati ad altri manufatti e alla loro funzionalità; così come con i pezzi d'antiquariato, la provenienza è importantissima, quindi è sempre meglio che ad agire siano i professionisti. Perciò potrebbe rivelarsi utile scavare intorno al reperto, avendo cura di evitare il contatto con quest'ultimo.
Non pulirlo
Altra cosa importantissima è che non bisogna pulire il reperto archeologico. Infatti, quello che può sembrare fango può essere resina utilizzata per montare un manufatto di pietra in un manico. Questa resina può essere potenzialmente datata, è quindi assolutamente necessario fare molta attenzione. Alcuni elementi quali sangue, residui di cibo ancora incollati ad un utensile o tracce di vernice decorativa possono essere facilmente distrutte con lo sfregamento o con il lavaggio; per tale ragione non bisogna avvolgerli in materiale organico: infatti, avvolgendo questi reperti con materiali organici come la carta, tessuti o materiali plastici a base di petrolio, si può contaminare il prodotto e influenzare ogni successiva analisi di datazione.
Denunciare il ritrovamento
Dopo aver adoperato tutte le necessarie cautele, si deve provvedere a denunciare il ritrovamento entro ventiquattro ore alle forze dell'ordine, alla Soprintendenza oppure al sindaco del Comune di appartenenza. Inoltre, lo Stato Italiano tiene molto in considerazione l' autore di una scoperta archeologica ed infatti, è pronto ad elargire una adeguata ricompensa.
Consigli
- Rivolgersi a persone competenti