Fra tutte le creature mitologiche ebraiche, lo Ziz corrisponde dunque al cielo. Altre due straordinarie figure leggendarie di questa cultura sono il Behemoth (che raffigura la terra) e il Leviatano, che rappresenta il mare. La tradizione racconta che, non appena verrà il Messia, tutte quante si arrostiranno per il cosiddetto "banchetto escatologico", ossia il culto eucaristico del ritorno del Signore. La figura mitologica dello Ziz scaturirebbe da altre tradizioni sumere e assiro-babilonesi, che richiamano degli esseri rapaci. Anche nelle leggende ebraiche egli si identifica come tale. Tanto che un altro dei suoi nomi, "Ben netz", significa "figlio di falco". Nelle Sacre scritture lo Ziz appare nei Salmi, specialmente come entità protettiva. Invece secondo il Tasmud, altro testo ebraico sacro, il gigantesco Ziz lasciò cadere al suolo un uovo deteriorato. Rompendosi, questo emise potenti esalazioni e distruttivi fluidi. Tali da rinsecchire trecento alberi di cedro e da inondare sessanta città. Un'altra leggenda racconta che nel giorno del Giudizio si schiuderà l'uovo deposto dallo Ziz all'origine dei tempi. La presenza di questa affascinante creatura mitologica si riscontra pure nella letteratura ebraica dell'infanzia.