Il dadaismo nacque ufficialmente nel 1916 in un noto Cafè di Zurigo, il Cabaret Voltaire, circolo letterario ed artistico, quando Tristan Tzara pronunciò la prima volta questa parola: ?Da-da?. Una parola nonsenso che è stata inventata aprendo a caso un dizionario tedesco-francese.
Il primo manifesto del dadaismo uscì nel 1918 indicando alcune direttive ideologiche ed estetiche di questa tendenza, basate principalmente sul fatto che l'arte non doveva rappresentare più la ?bellezza? perché questa era ormai morta.
L'artista rumeno Tristan Tzara nel suo saggio "Manifesti del Dadismo e Lampisterie" sposta i limiti dell'ovvietà, provocando e irridendo il convenzionale, mescolando razionalità e irrazionalità, preannunciando così le tematiche surrealiste, trovando un punto di coesione tra gli opposti.
Tzara nella sua opera afferma che il dadaismo non è un movimento, ma una tendenza e come tale si consuma in pochi anni.
Dopo la fine del conflitto mondiali moltissimi artisti ritornarono nei loro paesi d'origine, portando con sé i germi della rivoluzione silenziosa.
In Europa il dadaismo riesce maggiormente a radicarsi a: Zurigo, Berlino, Hannover e in Francia.