Introduzione
Il ballo è una forma di espressione artistica sempre molto apprezzata dall'essere umano. Le sue origini sono antichissime e ancora oggi è una disciplina che accomuna persone di tutte le età, etnie ed estrazione sociale. In Italia in particolare, esistono diversi gruppi folcloristici composti da ballerini non necessariamente professionisti, che soprattutto portano avanti le tradizioni regionali, tra cui le danze popolari. Queste hanno origini arcaiche e rappresentano usi e costumi, canzoni e canti, tradizioni, sapori e colori tipici di ogni luogo. Le danze popolari vengono sempre accompagnate da musici che utilizzano anche strumenti artigianali o tipici del luogo e ogni regione italiana ha anche più generi di danze folcloristiche. Conoscerle ed apprezzarle ci può aiutare a comprendere meglio le sfaccettature di ogni comunità e di seguito scoprirete le danze popolari e tradizionali più conosciute in Italia.
Occorrente
- Abbigliamento comodo per le prime lezioni
- Abbigliamento folcloristico a tema per le manifestazioni e le esibizioni
- Spazio adeguato
- Musica inerente alla danza tipica
- Un insegnante ben preparato soprattutto per le prime lezioni
Nord Italia
Le danze tradizionali italiane sono infinite e cercheremo, in questo articolo, di presentarvele suddivise per zone. In particolare nel Nord Italia sono ancora in uso i balli tipici tirolesi, da sempre originari della zona di Trento, Rovereto, Bressanone e Bolzano. Si tratta di balli conviviali, estremamente allegri e che coinvolgevano tutta la comunità montana; il momento migliore per esibirsi era durante i banchetti tradizionali, ricchi di leccornie, dolci tipici e vin brûlé. In Piemonte invece sono diffusi i balli detti delle Valli Occitane, anche questi allietavano le feste di paese. La musica tipica è caratterizzata tuttora dal suono all'armonica a bocca, del clarinetto, del violino e del classico organetto. In Emilia Romagna invece i balli tipici sono definiti balli staccati e si discostano un po' dalla tradizione piemontese e montana descritta prima. In Romagna infatti le danze folcloristiche prevedono tutta una serie di passi arricchiti da saltelli e si ballano in gruppo o in coppia, dando vita a figure suggestive e molto coreografiche, come la quadriglia ad esempio.
Centro Italia
Nel Centro Italia invece, tra le danze più popolari, troviamo le cosiddette saltarello e trescone. Il saltarello è maggiormente diffuso nelle regioni del Lazio, Molise, Umbria e Marche. Si tratta di un ballo di coppia che si esegue su una musica detta proprio saltarello. I passi originali erano stati messi da parte, ma grazie al lavoro minuzioso di alcuni studiosi, negli ultimi anni sono state svolte ricerche minuziose e le vecchie danze sono state riprese da gruppi folcloristici locali. In Toscana, invece, è presente il trescone, nato inizialmente come danza unicamente maschile e solo dopo aperta alle donne. Questo tipo di ballo vanta origini addirittura medioevali e si pensa che dall'anno mille fu introdotto in Germania, secondo alcune fonti e documenti storici. Il trescone è citato anche da Dante e Boccaccio e con questo termine viene identificato anche un canto tradizionale. Infine, questo ballo è eseguito anche in Lombardia, in Umbria, in Veneto ed in Romagna, anche se non tipico di queste regioni italiane.
Sud Italia
Infine, nell'Italia del Sud e nelle isole come la Sardegna, troviamo altrettante danze folcloristiche e degne di nota, ballate ancora oggi nelle manifestazioni popolari. I balli più caratteristici e conosciuti sono la tarantella, la tammurriata, la pizzica e i balli sardi. La tarantella è quella sicuramente più conosciuta: è una danza tradizionale del luogo e si diffuse maggiormente in Epoca Borbonica, cioè durante il Regno delle due Sicilie. Il nome deriva da taranta, (altro nome della danza stessa), ossia tarantola, un ragno molto velenoso. Il morso di questo aracnide, secondo le tradizioni popolari, provocava convulsioni, agitazione e sofferenza morale e infatti la danza è caratterizzata da movimenti sincopati che ricordano questi sintomi. Alla tarantella si ricollega la pizzica, una variante con ritmi molto più accesi e da sempre usata come rituale per guarire le donne morse dal misterioso ragno. La tammurriata è invece tipica della Campania ed è allietata dal suono delle tammorre, ossia dei tamburelli.
Le isole
Abbiamo già citato alcuni balli tipici della Sicilia, una delle isole italiane, ma oltre a lei spicca anche la bella Sardegna. Qui le danze tipiche e folcloristiche ancora in uso vengono chiamate semplicemente balli sardi. Questi hanno origini addirittura preistoriche e venivano eseguiti attorno grandi falò. I danzatori si tenevano per mano e danzavano formando grandi cerchi: secondo alcune immagini rupestri le danze duravano fino all'alba. Esistono poi sottogruppi di danze popolari, ciascuna tipica di una determinata zona della Sardegna come: ballu tundu, che richiama la tradizione preistorica descritta prima, passu torrau, cioè a passo ritornato. Infine ballu seriu, il passo posato in sostanza e tanti altri presenti in altrettanto zone dell'isola. Alcune danze folcloristiche sarde si ballano esclusivamente in gruppo, altre prevedono momenti in coppia alternati a figure simili a quelle della quadriglia o di altre danze tipiche italiane. Ad oggi tutte queste danze sono utilizzate nelle manifestazioni e rappresentazioni storiche.
Regione per regione
Abbiamo fatto una panoramica sulle danze popolari più celebri ed ancora eseguite nel Nord, Centro Sud Italia e isole. Ora elencheremo tanti altri ballo folkloristici regione per regione. Partendo dall'alto ecco quelle di tipo tirolese, come la Schuhplatter tipica del Trentino Alto Adige, di Bressanone, Bolzano e Trento. In Veneto invece è d'uso comune scatenarsi nella Friulana, ancora oggi danza presentissima nelle manifestazioni di tutta la regione e si balla sia in coppia che in gruppo. In Piemonte invece è tipica la Manfrina o Monferrina, che presenta anche influenze della polca a saltini e notevoli passi di coppia e da eseguire in cerchio. In Emilia Romagna sono famosissimi e ancora re delle balere e delle sagre i balli staccati, il cui movimento principale è il saltello fatto in coppia o in gruppo e ben si sposa con l'accompagnamento musicale dell'organetto, chitarra e violoncello. Nelle Marche, Lazio, Molise e Umbria è il Trescone il ballo tipico, una danza nata come prettamente maschile e di origini toscane, che poi è diventata anche un rituale di corteggiamento e si ballava, come ora, in coppia. In Puglia e nel Regno delle Due Sicilia ecco che spicca la Tarantella. Nelle città sicule ne esistono anche di tantissime varianti e non mancano quella salentina, campana e calabrese. La Tammuriata invece è un'altra danza tipica della Campania, che si eseguo su sottofondo di brani cantati dal vivo. Tipica della Puglia è anche la Pizzica, variante della tarantella ed infine in Sardegna regnano i balli sardi, che risalgono all'epoca preistorica.
Consigli
- Le danze folcloristiche sono un vero patrimonio italiano e ballandole o approfondendo l'argomento scoprirete qualcosa in più sulla nostra terra e sulla popolazione.
- Non scoraggiatevi se all'inizio sarà complicato apprendere i passi: ci vuole allenamento, pazienza e un buon insegnante.
- Partecipate alle saghe e feste di paese per apprezzare dal vivo le danze tipiche italiane.