Futurismo e aeropittura
Introduzione
Il Futurismo è un movimento culturale italiano, che si sviluppa in tutte le espressioni artistiche portando con sé forte rinnovamento e capacità di critica all'interno della discussione sul post-Impressionismo. Dotato di un programma di intervento articolato e globale, oltre a rinnovare l'estetica, il Futurismo intendeva rivoluzionare la politica, il costume e la vita quotidiana. I nomi più importanti che troviamo all'interno del movimento sono Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla. Il Futurismo si sposa con la potenza delle macchine e degli aeroplani, sulla novità e sulla meccanica in generale. Per questo molte delle opere futuriste si basano sul concetto di aeropittura, la quale infatti manifesta l'entusiasmo per il volo, il dinamismo e la velocità dell'aeroplano.
Manifesto tecnico della letteratura e della pittura futurista
Il Manifesto Futurista, ad opera di Marinetti, fondatore e leader indiscusso di questa avanguardia, è datato febbraio 1909; mentre quello della pittura futurista è posticipato solo di due mesi. Le linee guida espresse nel manifesto della letteratura futurista sono: l'esaltazione della modernità e dei suoi simboli, tra cui la convulsa vita cittadina; l'estetica della macchina e della velocità; la celebrazione della guerra "sola igiene del mondo"; il "disprezzo della donna". Anche nel Manifesto della pittura si esalta il progresso, il dinamismo, la capacità di rappresentare il moto (contrapposta allo sgretolamento materico dell'Impressionismo e alla statica complessa struttura del Cubismo), l'industria e la guerra, componente mai troppo approfondita che darà adito anche a diverbi interni e dissociazioni. Nel 1912 Russolo, Carrà e Boccioni espongono a Milano le prime opere futuriste alla mostra d'arte libera.
Altri tipi di Manifesto
Oltre ai manifesti che fissano le regole e le tecniche relative ai vari linguaggi artistici - letteratura, pittura, scultura, architettura, musica, teatro, cinema,... - ve ne sono altri che riguardano il costume, il cibo, la moda, la guerra, il dolore, le macchine, la velocità, il chiaro di luna, o che entrano nel merito delle questioni politiche. Pur nell'estrema varietà dei settori coinvolti e delle questioni affrontate, lo spirito unitario, di gruppo, si avverte nell'applicazione dei medesimi principi basilari e nello stile normativo, polemico e perentorio.
Manifesto dell'Aeropittura
Per trovare sui passi della storia artistica il Manifesto dell'Aeropittura futurista si deve aspettare il 1929, benché già nel 1912 lo stesso Marinetti scrisse il romanzo "L'aeroplano del Papa" in lingua francese. L'aeropittura è una declinazione della pittura futurista che prende campo in seguito alla Prima Guerra Mondiale, dimostrando l'entusiasmo tutto marinettiano (e non più di Carrà) per il volo, il progresso e la macchina. L'idea di un manifesto dell'aeropittura era venuta allo stesso Marinetti, in seguito ad un volo in idrovolante sul golfo di La Spezia, ma la prima opera del genere era già stata presentata tre anni prima a Venezia da Fedele Azari, col titolo "prospettive di volo". L'ispirazione del volo veniva tramutata in un lirismo naturalistico e spiritualistico.
Aeropittura
Nell'aeropittura è ben presente l'esaltazione per la guerra e la si vede nei dipinti di scontri aerei o di bombardamenti. La potenza degli aereoplani veniva espressa con tutta la violenza della guerra, sempre dipinta in forma astratta e con colori che risaltano all'occhio. Tuttavia è necessario non fondere il futurismo e la sua aeropittura con il regime, poiché molti sono anche i quadri di paesaggi visti dall'alto o di compenetrazioni astratte che niente hanno di celebrativo. Prampolini è uno degli autori dei manifesti più significativi, uno dei fautori dell'idealismo cosmico.