Georges Sand: vita e opere
Introduzione
George Sand, conosciuta anche come Anandine, è stata una scrittrice di origine francese e si distinse nel mondo della letteratura per la mentalità aperta, decisamente rivoluzionaria per l'epoca. George Sand nacque a Parigi nel 1804. Da bambina visse a Nohant nella casa di campagna della nonna. Nel 1817 venne mandata in un convento ma l'abbandonò presto. Nel 1822 sposò il barone Casimir Aurore Duvant, con il quale fu felice solo i primi anni di matrimonio. In seguito, stanca dell'insensibilità del marito, strinse diverse amicizie. All'inizio con un magistrato e poi con il vicino di casa. Queste scandalizzarono i paesani, non abituati a vedere l'amicizia tra un uomo e una donna. Da allora inizio a scrivere racconti e romanzi che presentavano un tocco rustico. Politicamente impegnata partecipò attivamente alla rivoluzione del 1948. Nella guida che segue, potrete approfondire la vita e le opere di Georges Sand.
Gli scritti politici
Georges Sand sostenne le idee socialiste senza avere timore, nonostante fossero considerate idee "maschili" ed era stucchevole che una donna ne prendesse parte. Il suo fervore era molto sentito, tanto che fondò il settimanale "La cause du Peuple" ossia "Le cause del popolo". Le idee della scrittrice reggevano un sano principio morale: ella sosteneva la libertà e l'uguaglianza degli uomini. Durante la repressione, dovette abbandonare la politica e si ritirò in campagna, riportando il suo credo e il suo spirito libero nelle sue opere. Georges Sand viveva nell'assoluta libertà di pensiero e rifiutava i compromessi, la sua vita ne fu testimone. In questo periodo produsse molti scritti che vertevano su un unico obiettivo: il concetto di collettività degli uomini.
I romanzi autobiografici
Nelle opere di George Sands si percepisce il suo pensiero e l'assoluta libertà dei sentimenti. Tra i primi romanzi troviamo "Indiana" (1832). Questo narra la tormentata storia della protagonista, il cui nome dà il titolo al romanzo. Rappresenta una protesta contro i legami matrimoniali imposti contro la proprio volontà. I concetti morali del romanzo esaltano l'ipocrisia dei sentimenti e la concezione diversa dell'amore dell'uomo e la donna. Ovviamente questo scritto è considerato molto importante nella produzione di George Sand, poiché si percepisce e anche non troppo velatamente, una significativa vena autobiografica. In seguito, scrisse anche "Valentine" e "Leila". In questi due romanzi la protesta si estende alle convenzioni sociali nei rapporti di classe.
I romanzi campestri
Infine George Sand, nell'ultima parte della sua vita, si dedicò a scrivere i cosiddetti romanzi "campestri". Ispirati all'amore per la campagna e per i poveri. Le opere più importanti sono: La palude del diavolo (1846), La piccola Fadette (1849) e I maestri suonatori (1853). Nelle sue opere, Georges Sand, celebra l'amore che trascende gli ostacoli rappresentati dalle convenzioni sociali.
Le sue produzioni letterarie diventano in seguito più moraliste come "Histoire de ma vie" e "Contes d'une grand mére". In seguito ad una vita piena di libertà e mentalità decisamente inedita per il tempo, Georges Sand morì nel 1876.