Gli archetipi di Jung
Introduzione
La teoria di Jung contrappone all'analisi freudiana dell'inconscio individuale quella dell' "inconscio collettivo" comune a tutti gli uomini, enorme serbatoio di simboli e miti che si tramanda attraverso i secoli. Il contenuto dell'inconscio collettivo sono gli archetipi, immagini primordiali che stanno a fondamento del sentimento religioso, dei simboli, dei miti che accompagnano la storia dell'umanità e che si riscontrano presso ogni popolo, qualunque sia la sua cultura. Essi si presentano dunque non solo nei simboli onirici e nelle allucinazioni degli psicotici, ma anche nelle visioni dei mistici, nei riti religiosi, nei miti, nelle opere d'arte e in tutte le fondamentali intuizioni dell'umanità. La presenza degli archetipi spiega l'esistenza, su tutta la terra e in forme identiche, di simboli ed elementi leggendari. Gli archetipi, come momento di sintesi tra coscienza e inconscio, dirigono e condizionano l'atteggiarsi dell'uomo nel mondo inducendo a ripetere esperienze di tipo collettivo. Vediamo insieme quali sono i principali archetipi di Jung.
L'Io
L'Io è quell'insieme di rappresentazioni che sono il centro della coscienza e che ogni individuo considera identico e coerente con se stesso. Questo complesso di rappresentazioni consce, in cui viene riposta la propria identità, contiene tutto ciò ce il soggetto sa di se stesso e tutte quelle caratteristiche del suo modo di essere che accetta in quanto concordi con gli ideali e i principi del contesto sociale in cui si riconosce. All'io viene a contrapporsi un alter-ego, ovvero la sua Ombra.
L' Ombra
L'Ombra è definibile come l'insieme delle modalità e possibilità di esistenza che il soggetto non vuole riconoscere come proprie perché negative o perché identificate come non-valori dalla coscienza. In questo modo però la coscienza, per difendere la propria identità, rischia di frenare il divenire della personalità. L'Ombra non concerne solo l'individuo, ma in quanto archetipo, riguarda anche l'inconscio collettivo. L'Ombra della coscienza collettiva è identificabile con l'archetipo del "diavolo", l'aspetto pericoloso della parte oscura dell'uomo.
La Persona
L'Io, come mediatore tra conscio e inconscio, tra individuale e collettivo, utilizza due funzioni per riferirsi al mondo: la persona e la Funzione animica.
La Persona si può identificare con l'atteggiamento e con il ruolo che l'individuo assume, per agire sull'ambiente e adattarsi ad esso. Una sorta di maschera che identifica l'individuo inquadrandolo in un ruolo sociale.
Funzione animica e anima
La funzione animica corrisponde all'atteggiamento che il soggetto assume nei riguardi del mondo interiore che agisce in lui. È una sorta di vita privata contrapposta alla vita pubblica rappresentata dalla Persona e dove trovano spazio tutte quelle caratteristiche della personalità che non rientrano nel ruolo assunto dalla Persona. Nell'uomo questa funzione animica prende il nome di Anima, nella donna di Animus. L'anima nell'uomo rappresenta tutte quelle caratteristiche della sua vita privata che che vengono considerate femminili nella sua cultura. In breve, l'anima rappresenta la parte femminile che è nell'uomo e che la Persona respinge per adeguarsi agli schemi comportamentali considerati maschili.
Funzione animica e Animus
Nella donna la Funzione animica viene chiamata Animus, al maschile, perché in essa si esprimono attitudini considerate maschili laddove la Persona si adeguerà al ruolo considerato femminile. Le modalità maschili e femminili dunque sono considerate non differenze strutturali della Psiche ma piuttosto attitudini generalmente umane, presenti contemporaneamente nell'uomo e nella donna. Tra le attitudini maschili c'è l'attività, la razionalità, la capacità di autocontrollo e determinazione, tra quelle femminili la ricettività, la passionalità, la disponibilità.