Guida agli autoritratti di Van Gogh
Introduzione
Vincent Van Gogh, nato nel 1853 a Zundert e morto nel 1890 ad Auvers-sur-Oise, è considerato uno dei più grandi pittori della storia. Nonostante la sua morte precoce, fu autore di più di 800 tele. È considerato un genio, che influenzò l?arte del ventesimo secolo ed è sicuramente uno dei massimi esponenti del Realismo e del Neoimpressionismo. Iniziò a dipingere a trent'anni e concentrò il massimo della sua produzione a olio e acquerello durante l'ultimo periodo di vita. Personalità geniale e unica nel suo genere, Van Gogh soffriva di psicosi epilettica, con attacchi di panico e allucinazioni. Tra le centinaia di creazioni fatte di paesaggi, nature morte e girasoli, spiccano un quarantina di autoritratti, sotto forma di oli o disegni, che costituiscono una guida stilisticamente rappresentativa dell? evoluzione dell?artista. Attraverso i passaggi seguenti ci occuperemo di illustrarvi quelli che sono gli autoritratti più famosi di Van Gogh.
Occorrente
- Autoritratti di Van Gogh
Autoritratto senza barba
Tra gli autoritratti più celebri rientra sicuramente l?ultimo, quello senza barba, del 1889, venduto all'asta a più di settanta milioni di dollari. Questo quadro venne dipinto nel manicomio di San Remy e colpisce per l?intensità dello sguardo allucinato. Durante il soggiorno a San Remy, Van Gogh tentò di uccidersi bevendo i colori, e lo sguardo perso nel dipinto mostra chiaramente una persona che si trova in una situazione precaria e totalmente priva di qualsiasi orientamento. Sicuramente quello che colpisce di questo dipinto è la grande capacità dell'artista di trasmettere istantaneamente delle forti emozioni a tutti coloro che osservano le sue opere.
Autoritratto con cappello di feltro
L?autoritratto con cappello di feltro è del 1887 ed è uno dei venti esemplari realizzati durante il periodo di soggiorno parigino. Proprio in quell'anno, in Francia, Van Gogh conosce Paul Signac, che lo introduce alla tecnica del puntinismo. Questa tecnica consiste nel dipingere le tele tracciando delle piccole macchie di colore, che sovrapponendosi l'una con l'altra restituiscono un'immagine davvero unica nel suo genere. È proprio la conoscenza e i litigi continui con lo stesso Signac che gli permettono di sviluppare una tecnica del tutto nuova, basata su lunghe pennellate di colore. Questa tecnica diventerà il suo marchio di fabbrica anche in molte opere successive. Il quadro, nel complesso, mostra una presa di coscienza del proprio essere, del ruolo di artista e del suo modo di porsi agli altri. Anche la scelta dei colori, come il rosso, il giallo e il verde, rispecchiano l'animo tormentato dell'autore. Il dipinto, come molte altre opere e documenti dell'artista, è conservato nel Van Gogh Museum di Amsterdam.
Autoritratto con benda
L?autoritratto con benda, invece, segna la fine drammatica della convivenza con Gauguin. Egli si ritrasse con la medicazione copre l?orecchio destro tagliato da Van Gogh stesso: si racconta, infatti, che l'artista si tagliò l'orecchio con il rasoio e lo regalò a una prostituta di cui si era innamorato. L'autore, durante le settimane seguenti a questo episodio, si ritrasse più volte con l'orecchio bendato. Colori spenti, tratti del viso smunti, un cappotto pesante che racchiude il corpo: si tratta di un olio su tela realizzato nel 1889 e conservato presso la Courtald Gallery di Londra. Questo è sicuramente uno dei periodi più bui della produzione di Van Gogh. Il suo animo tormentato, le sue continue crisi e il suo isolamento totale dal mondo lo porteranno presto a suicidarsi, con un colpo di rivoltella nel petto, durante la notte del 27 Luglio. Van Gogh morì due giorni dopo, vegliato da suo fratello Theo, che aveva cercato inutilmente di salvarlo.