Guida alle opere più importanti di Salvador Dalì
Introduzione
Salvador Dalì (1904-1989) è un eclettico artista spagnolo, dedito non solo alla pittura ma anche ad altre arti come scultura, fotografia, scrittura, cinema e teatro. La sua produzione è in gran parte riconducibile alla corrente del surrealismo, movimento nato negli anni Venti il cui presupposto era essenzialmente quello di far riaffiorare i pensieri inconsci dell'uomo. Il surrealismo non aveva regole e gli artisti erano liberi di esprimersi come meglio credevano. La peculiarità di Dalì era quella di inserire nelle sue opere oggetti reali e di uso comune rappresentati però in maniera del tutto illogica e contorta. Ecco dunque una guida alle opere più importanti di Salvador Dalì.
La persistenza della memoria
La persistenza della memoria, dipinta nel 1931, è probabilmente l'opera più nota di Salvador Dalì. I protagonisti del dipinto sono tre orologi deformi, i quali simboleggiano la dilatazione del tempo che, proprio come la memoria dell'uomo, non si può contenere entro limiti prestabiliti. L'idea dell'artista è che la realtà non sia rappresentabile attraverso misure fisiche, come il tempo o lo spazio, proprio come avviene nei sogni.
La metamorfosi di Narciso
La metamorfosi di Narciso, del 1937, è un'altra opera significa dell'artista, che in questo dipinto utilizza il metodo criptico-paranoico, che consiste nel vedere un oggetto dipingendone però uno diverso. A sinistra del quadro Narciso è seduto vicino uno specchio d'acqua e nel suo riflesso è visibile la sua trasformazione. A destra si vede il protagonista trasformato in una grande mano in pietra che regge un uovo da cui sboccia un fiore di narciso. L'immagine dunque, sembra rappresentare l'ambiguo rapporto tra illusione e realtà.
Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una melagrana un attimo primo del risveglio
Opera del 1944, Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio, fu ispirato all'artista dalla puntura di un'ape mentre stava dormendo. La puntura è simboleggiata dalla baionetta che si appresta a trafiggere la donna mentre il dolore viene rappresentato dalle allucinazioni: tigri che fuoriescono dalla bocca di un pesce che a sua volta spunta da un melograno. Il dipinto sembra nascere dall'influenza di Freud sul pittore spagnolo, interessato ad analizzare il mondo dei sogni.
Il grande masturbatore
Il grande masturbatore fu realizzata nel 1929, ad appena 25 anni ma già si notano tutti gli elementi che caratterizzeranno la produzione successiva. Il dipinto è ispirato dall'incontro con Gala, futura moglie dell'artista, ed è intriso si richiami sessuali. Inoltre anticipa la predilezione dell'autore per gli oggetti informi e molli. L'opera, per volere dello stesso Dalì, è custodita al Museo nacional centro de arte Reina Sofia di Madrid.
Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione di guerra civile
Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione di guerra civile, fu dipinto nel 1936, sei mesi prima dello scoppio della guerra civile spagnola. Quest'opera è una vera e propria premonizione dell'artista e in essa dominano due figure deformi che si contrastano l'una con l'altra, simboleggiando quindi le due parti opposte del conflitto. Il paesaggio circostante sembra quello di un cataclisma quasi geologico, come venne definito dallo stesso autore.
L'enigma del desiderio - Mia madre, mia madre, mia madre
L'enigma del desiderio - Mia madre, mia madre, mia madre, è una tela dipinta nel 1929 ed è fondamentale per comprendere l'intera produzione di Dalì. Il dipinto è dominato da una strana formazione rocciosa che emerge, solitaria, dal deserto, costellata di piccoli buchi al cui interno si legge la scritta "ma mére", cioè mia madre. Lo spazio è ricco di simboli che in molti considerano come le ossessioni del Dalì bambino, in particolare del suo rapporto col padre.
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