I 10 migliori classici della letteratura russa
Introduzione
Nel corso dei secoli la letteratura russa ci ha regalato capolavori dal valore inestimabile, opere scritte da autori immortali e che hanno fatto conoscere al grande pubblico l'eccezionale qualità artistica dei letterati sovietici. Ma è soprattutto nella letteratura russa moderna che sono concentrate opere straordinarie, con nomi di particolare rilievo: da Tolstoj a Dostoevskij, da Bulgakov a Gogol', basta passare in esame alcune delle opere di uno dei letterati appena citati per rendersi conto dell'incredibile valore qualitativo della letteratura russa. Vediamo un elenco contenente i 10 migliori classici relativi relativi alla letteratura in questione.
"Anna Karenina"
Vero e proprio capolavoro del realismo, "Anna Karenina" (1877) di Lev Tolstoj si colloca tra i romanzi immortali e tra le migliori opere letterarie di ogni tempo, tant'è che persino Dostoevskij ebbe a giudicarla come "un'opera d'arte perfetta". Al suo interno è narrata la triste storia di Anna, follemente innamorata di un uomo, Vrònskij, da lei ritenuto migliore del marito, reo di non dedicare attenzioni alla moglie e a vivere con dedizione la vita matrimoniale. Il resto è storia.
"Guerra e pace"
Ancora un romanzo di Lev Tolstoj. "Guerra e pace" (1865-1869) narra la storia di due famiglie a cavallo della campagna di Napoleone condotta in Russia nel 1812. Ciò che rende "Guerra e pace" un'opera altrettanto immortale quanto "Anna Karenina" è la straordinaria capacità del suo autore di coniugare l'eccezionale veridicità storica con una sapiente abilità narrativa, senza tralasciare i riferimenti colti e filosofici tipici dell'autore.
"Memorie dal sottosuolo"
Da Tolstoj si passa a Dostoevskij e al suo "Memorie dal sottosuolo". Pubblicato per la prima volta nel 1864, il romanzo è diviso in due parti: nella prima è presente un lungo monologo di stampo sociale, con una critica rivolta agli ideali del tempo, mentre la seconda narra alcuni episodi della vita del protagonista, un uomo colto che, nonostante la propria sapienza, si è macchiato in passato di azioni vili e ignobili.
"I fratelli Karamazov"
Ancora Dostoevskij. Siamo nel 1879, anno in cui venne dato alle stampe "I fratelli Karamazov": romanzo filosofico ambientato nella Russia del XIX secolo, in esso è narrata la vicenda famigliare dei Karamazov su uno sfondo storico denso e particolareggiato. Anche qui non mancano considerazioni filosofiche e degne della profondità intellettuale dell'autore.
"L'idiota"
Difficile allontanarsi da Dostoevskij quando si parla di capolavori della letteratura russa. All'elenco in questione non poteva mancare "L'idiota", pubblicato nel 1869 e contenente una sorta di utopia storico-filosofico-religiosa relativa alla descrizione della vita di un "uomo buono", un Cristo moderno incapace di azioni ignobili. Profondo e complesso.
"Delitto e castigo"
Esatto, ancora Dostoevskij. Pubblicato nel 1866 e ambientato a San Pietroburgo, "Delitto e castigo" contiene fondamentali opinioni di stampo filosofico e religioso dell'autore nonché importanti riferimenti a tematiche come l'esistenza e la sofferenza racchiusa in essa.
"Racconti di Pietroburgo"
Spostandosi a Gogol', non si può non fare riferimento ai "Racconti di Pietroburgo" redatti in anni diversi e pubblicati insieme per la prima volta nel 1842. Particolarità dell'opera è l'ambientazione comune, San Pietroburgo, dei cinque racconti differenti, all'interno dei quali l'autore porta alla luce la propria esperienza acquisita nel corso della sua vita.
"Il giocatore"
Impossibile non fare ritorno nuovamente Dostoevskij, a testimoniare l'incredibile fama e sapienza letteraria di colui che è considerato uno dei più grandi letterati di ogni tempo. Pubblicato nel 1866, in esso l'autore analizza il gioco d'azzardo in tutte le sue sfaccettature con un'attenta disamina relativa alle diverse personalità degli uomini europei del tempo, differenti per nazionalità, istruzione e rilevanza sociale.
"Cuore di cane"
Non poteva mancare Bulgakov e il suo "Cuore di cane" (1925), romanzo di genere fantascientifico con chiari intenti satirici riferiti al regime sovietico e alla situazione storica del tempo. Dietro la "semplice" trasformazione chirurgica del cane in un uomo c'è molto, molto di più.
"La morte di Ivan Il'ič"
In conclusione si fa ritorno a Tolstoj, che nel 1886 pubblicò il suo "La morte di Ivan Il'i?". L'opera, che narra di un uomo che ragiona sul tema dell'ineluttabilità della morte, venne portata a compimento in un momento particolare della vita dell'autore, in procinto di convertirsi al Cristianesimo in seguito ad una crisi spirituale.