Cominciamo con un classico della letteratura umoristica di tutti i tempi, dello scrittore inglese Jerome K. Jerome, dal titolo di Tre uomini in barca (per tacere del cane). Pubblicato nel 1889, il romanzo all'apparenza è il racconto di un viaggio in barca lungo il Tamigi di tre impiegati di città e del cane di uno di questi, Montmorency. Nelle intenzioni iniziali del suo autore il libro doveva essere una realistica e seria guida di viaggio, ma la vena comica ha decisamente preso il sopravvento, infarcendo le pagine di aneddoti umoristici, come quelli celeberrimi sullo zio Podger alle prese con il quadro da appendere, racconti delle disavventure in campeggio e divagazioni esilaranti come quelle sull'attendibilità dei barometri, sulla bollitura del tè o sul formaggio come compagno di viaggio. Un romanzo dunque che non invecchia, sia per la freschezza e l'arguzia delle battute, sia per i temi universali: il cameratismo della giovinezza, i dolci ricordi del tempo perduto e, in definitiva, l'assurdità dell'esistenza.