Datato 1967, è l'album di esordio dell'artista canadese e ne rappresenta il biglietto da visita per tutta quella che sarà la sua produzione futura: atmosfere intime, a tratti cupe e tematiche importanti permeate di citazioni bibliche. Tra i brani spiccano il capolavoro "Suzanne", forse vanta il record di rifacimenti prodotti da altri artisti (su tutti De André e Francoise Hardy); l'autobiografica "So Long Marianne" e la ballata "That's no way to say goodbye". Dal punto di vista musicale l'album è legato ad un folk prima maniera fatto di sola voce e chitarra che ben poco spazio lascia agli altri strumenti. Un capolavoro, soprattutto alle orecchie dei puristi del genere.