Nel 1951 esce "Guardie e ladri" ed è un altro capolavoro. Totò riesce a concretizzare un'opera caratterizzata dall'inedito mix di toni realistici, comici e drammatici. Il film, diretto da Steno e Mario Monicelli, vinse il premio al Festival di Cannes per la migliore sceneggiatura. La pellicola anticipa il grande trionfo cinema neorealista italiano. Il successo del film si basa sul conflitto, tutto da ridere, tra il ladro, Totò, e la guardia, interpretata da un immenso Aldo Fabrizi. I due, dopo tante ostilità, simpatizzeranno e, quando il protagonista andrà in carcere, la guardia si occuperà dei bisogni della famiglia del prigioniero.