I capolavori di Velàzquez
Introduzione
Diego Velàzquez è uno dei rappresentanti più significativi del movimento barocco spagnolo nel 1600. In un'epoca in cui l'arte non era considerata altro che un lavoro, egli ebbe un impatto tale da riuscire ad influenzare moltissimi altri artisti nel corso dei secoli, come Manet, Dalì o Picasso. Egli lavorò alla corte di Re Filippo IV di Spagna come ritrattista della famiglia reale per molti anni, dipingendo i seguenti capolavori, alcuni più conosciuti e altri generalmente ignorati.
Las Meninas
"Las Meninas", tradotto in "Le damigelle d'onore", è sicuramente il dipinto più famoso e significativo di Velàzquez. Rappresenta l'infanta Margherita, la quale al momento della commissione del quadro era l'unica figlia della coppia reale, circondata dalle sue damigelle. Una particolarità, tipica di Velàzquez, è quella di rappresentare se stesso nei suoi quadri, rendendoli autoritratti e dando così importanza al pittore, cosa che prima non si faceva. Un altro personaggio importante della scena è la nana, la quale viene "usata" come contrasto con l'infanta per farla apparire più graziosa.
Ritratto dell'infanta Margherita in azzurro
Il "Ritratto dell'infanta Margherita in azzurro" è solo un altro degli innumerevoli ritratti fatti dal pittore della giovane principessa spagnola, commissionati per poterli mandare allo zio, Leopoldo I d'Asburgo, per mostrare la sua crescita nel corso del tempo. La particolarità di questo quadro risiede nei raffinatissimi dettagli del vestito della principessa, un ampio andrienne in seta di un bel blu zaffiro, ricamato con dettagli in oro abbinati ai capelli biondi della signorina. Il realismo delle pieghe del tessuto, le quali creano un effetto tridimensionale sconvolgente per quei tempi, sono indubbiamente una delle cause principali del successo di Velàzquez.
Ritratto di Innocenzo X
Durante il suo secondo viaggio in Italia, a Velàzquez fu commissionato questo ritratto da Giovanni Battista Pamphilij, conosciuto come papa Innocenzo X. Questo dipinto è un ennesimo esempio della bravura del pittore nel rappresentare la realtà: basta osservare il modo in cui ha catturato l'espressione truce del soggetto, mostrando in modo così diretto il suo carattere. Per non parlare del tessuto, il gioco di chiaroscuro che permette di ammirare in tutta la sua bellezza la texture dello scialle in seta e del drappo di velluto che sta alle spalle del papa. Fu uno dei dipinti più amati a Roma a quei tempi, e fu di esempio a tutti gli artisti che si vollero cimentare nel ritrattismo. Il quadro è tutt'oggi conservato nella Galleria Doria Pamphilj di Roma.
Vecchia che cuoce le uova
Questo dipinto è realizzato con una tecnica che si allontana dalla classica natura morta, unendola a delle figure umane (quelle della signora anziana che cuoce l'uovo e del ragazzo che tiene in mano il melone). Tuttavia, i soggetti rappresentati non rendono in alcun modo più emotivo questa natura morta, al contrario. La particolarità nel dipinto sta, oltre che nell'iconico stile realista di Velàzquez, proprio nell'apatia trasmessa dai protagonisti del dipinto. Il simbolismo è evidente: il contrasto tra la gioventù e la vecchiaia rappresenta la precarietà della vita, mentre l'uovo rappresenta la rigenerazione.
Ritratto di Juan de Pareja
Da questo dipinto, come anche dal dipinto precedente, si può notare come Velàzquez non sia solo un pittore di corte, ma anche un artista. Questo si può notare dal fatto che non dipingesse solo nobili, ma anche gente povera, nani, giullari, e qui si può anche notare un parallelismo con Caravaggio, dal quale si era ispirato per la tecnica del chiaroscuro, oltre che dell'utilizzo di soggetti generalmente ignorati. Il soggetto di questo quadro è Juan de Pareja, un servitore e amico dell'artista. In seguito divenne lui stesso un pittore, lavorando nella bottega di Velàzquez.