Il film "2001: Odissea nello spazio", che si ispira al racconto di Arthur C. Clarke "La Sentinella" è, per certi versi, una sorta di trattato metafisico (riflessione cinematografica e filosofica si sovrappongono) che si pone domande cruciali circa l'esistenza degli esseri umani. Non a caso, col tempo, la critica ha maturato l'idea di un Kubrick filosofo, capace di trasporre sul grande schermo le ossessioni del pensiero contemporaneo. Il regista manifesta la propria visione pessimistica in questa pellicola per certi versi surreale, in cui le scene sono prive di dialogo e sono dominate dall'immagine-musica. In quest'opera di fantascienza Kubrick ha inteso sviluppare la tesi che la violenza è intrinseca all'essere umano e che anzi essa costituisce l'atto fondante dell'umanità stessa: si pensi alla scena nella prima parte del film, in cui lo scimmione antropoide si accorge, dopo aver toccato un grande monolito nero, che esso può diventare uno strumento per uccidere. .