Introduzione
Un racconto autobiografico è un'opera in cui è lo stesso autore a narrare, spesso in prima persona, la storia della sua vita, o di un periodo di essa particolarmente significativo. Nel caso in cui si tratti di uno scrittore, un'autobiografia può diventare un'utile chiave di lettura per la comprensione di tutta la sua produzione letteraria oppure, quando a scriverla è un politico o un personaggio storico influente, può rivelarsi un ottimo modo per approfondire la sua ideologia e le sue azioni. Proponiamo quindi una breve guida ai migliori libri autobiografici.
Vivere per raccontarla (Gabriel García Márquez)
Nel 2002 Gabriel García Márquez, scrittore colombiano ma naturalizzato messicano, premio nobel per la letteratura nel 1982 grazie al suo capolavoro "Cent'anni di solitudine", decide di pubblicare la sua autobiografia, intitolandola "Vivere per raccontarla". Leggere quest'opera è un passo fondamentale per capire l'intera produzione letteraria dell'autore. Il suo racconto parte naturalmente dall'infanzia, con il rapporto d'amore tra i suoi genitori, i suoi molteplici trasferimenti, il rapporto conflittuale con il padre che non condivide le sue scelte di studio e di lavoro. Emblematica la piantagione di banane chiamata Macondo, che tanto affascinava lo scrittore da bambino e che diventerà poi il fulcro delle narrazioni in "Cent'anni di solitudine". In questo libro scopriremo poi l'inizio della carriera di Marquez, cominciata con un impiego da giornalista mal pagato che non riuscì comunque mai a smorzare l'entusiasmo del giovane narratore.
Diario d'inverno (Paul Auster)
"Diario d'inverno" è l'autobiografia di Paul Auster, scrittore americano postmodernista, considerato uno dei più significativi autori della letteratura americana contemporanea. Si tratta di un'autobiografia piuttosto insolita in quanto, in primo luogo, non è scritta in prima persona e, secondariamente, non è incentrata sulla professione dell'autore. Auster preferisce al contrario incentrare il racconto sulle sue esperienze private, come le relazioni sentimentali o le case in cui ha vissuto. Un'altra particolarità è data dal fatto che la narrazione salta da un periodo all'altro, per poi tornare indietro, senza seguire il naturale ordine cronologico degli eventi. Al centro del racconto ci sono le sensazioni fisiche dell'autore, come se egli volesse far passare tutta la sua vita attraverso il suo corpo ed i suoi mutamenti, si tratta infatti di una narrazione particolarmente introspettiva.
La mia Africa (Karen Blixen)
La scrittrice danese Karen Blixen pubblica la sua autobiografia nel 1937, intitolandola "La mia Africa". Si tratta infatti della narrazione degli anni trascorsi dall'autrice in una fattoria del Kenya, dove si dedica alla coltivazione del caffè insieme al marito, il barone Bror von Blixen-Finecke. Tutto il racconto è incentrato sull'amore dell'autrice nei confronti del continente africano e del suo popolo, che lei ritiene di molto superiore a quello europeo. Con questo romanzo ci vengono regalate bellissime descrizioni della natura circostante e della popolazione locale, i Kikuyu, con lui l'autrice instaura un rapporto di rispetto e fiducia reciproci. In questo contesto si inserisce inoltre la relazione sentimentale con un cacciatore, Danys Finch Hatton. Da questo romanzo fu tratto nel 1985 la celeberrima trasposizione cinematografica, con Maryl Streep e Robert Redford, vincitrice di ben sette Premi Oscar.
Lungo cammino verso la libertà (Nelson Mandela)
"Lungo cammino verso la libertà" è l'autobiografia di Nelson Mandela, il primo presidente sudafricano ad essere eletto dopo la fine del regime dell'apartheid. La maggior parte delle memorie contenute nel libro vennero da lui raccolte durante la sua lunga prigionia a Robben Island. La sua narrazione parte naturalmente dalla consapevolezza di non essere parte di un mondo libero e dalla decisione di entrare nell'African National Congress allo scopo di donare nuovamente dignità e diritti alla popolazione nera. Tutto il libro è quindi incentrato sulla sua lotta, sui suoi viaggi nel continente africano, sugli incontri con i potenti degli altri paesi. Leggere questo racconto può rivelarsi un'esperienza molto intensa, in primo luogo perché si apprende la storia di un paese il cui popolo ha molto sofferto, ma anche e soprattutto perché ci rivela il coraggio di un uomo e la sua determinazione nel voler ridare libertà e diritti ad un'intera nazione.
I have a dream (Martin Luther King)
"I have a dream" è la ricostruzione autobiografica della vita di Martin Luther King, il pastore ed attivista politico statunitense, insignito con il premio nobel per la pace nel 1964. Il libro consiste in una ricostruzione di scritti dello stesso King, sia pubblici che privati, in cui si narra l'esistenza del politico, partendo dall'infanzia e dalla sua famiglia di origine. L'autore racconta delle prime discriminazioni subite, della sua vocazione religiosa ma soprattutto del suo grande impegno politico che lo fece diventare il leader indiscusso della battaglia per il riconoscimento dei diritti dei neri americani. Trattandosi di una raccolta di appunti dello stesso King, scritti in prima persona, il libro mette in luce soprattutto la dimensione privata della sua lotta, dunque i suoi pensieri, le sue ideologie e le sue preoccupazioni. Un libro spesso toccante e commovente, ma sicuramente estremamente formativo.