"Il guardiano del Louvre", è un racconto di fantasia scritto nel 1890. Il protagonista, John Vance Stuart Smith, è uno studioso ed appassionato di storia egiziana. Mentre è a Parigi, al museo del Louvre, incontra casualmente un custode dai lineamenti egiziani. Concentrato nei suoi studi artistici, si addormenta su una scrivania del museo. Purtroppo è passata la mezzanotte e si ritrova rinchiuso nella struttura. Ad un certo punto si accorge che il guardiano egiziano, incontrato in precedenza, si avvicina ad un sarcofago, lo apre, e toglie le bende dal corpo. John riesce ad intravedere che si tratta di una bellissima ragazza, ma si fa scoprire dalla guardia, che inizialmente lo minaccia di morte, decidendo poi di spiegargli tutto ciò che stava accadendo. In pratica, in passato, il custode aveva scoperto una sostanza che, iniettata nel sangue, rendeva immortali le persone. Infatti lui, grazie ad essa, era riuscito a mantenere le sembianze dei vecchi faraoni. Nel sarcofago, che ogni notte andava ad aprire, c'era la sua amata che era morta a causa di una terribile malattia. Quindi ogni notte cercava di fare qualsiasi tentativo per riportarla in vita, senza mai riuscirci.