I migliori romanzi distopici della letteratura
Introduzione
Con il termine "distopica" ci si riferisce ad una realtà fittizia ed immaginaria, nella quale nessuno vorrebbe mai vivere. Il termine contrario alla distopia è l'utopia, ovvero un concetto opposto che indica una realtà ideale di cui ognuno di noi vorrebbe far parte. Le società distopiche ed utopiche le possiamo trovare nei romanzi, nei film, nei cortometraggi e simili. Per tutto quello che riguarda la distopia, molto spesso ci si ritrova davanti a degli scenari fantascientifici, ambientati nel futuro, in cui l'ordine delle cose è apparentemente ben funzionante, mentre le scelte delle masse e la vita dei popoli sono assolutamente condizionate da essere indesiderabili e claustrofobiche. Tendenzialmente, è possibile sostenere che la distopia affonda le proprie radici nell'attuale società, immaginando un futuro in cui se ne estremizzano i vizi ed i difetti. La tematica della distopia è particolarmente affascinante, oltre ad essere in grado di porre l'uomo dinnanzi ai propri limiti, nonché alle proprie paure ed alle domande maggiormente scomode e fastidiose che potrebbe mai porsi. Stiamo parlando, sicuramente, di un argomento di cui non tutti quanti i lettori sono al corrente. È per questo motivo che in questa breve ma esauriente guida tenteremo di individuare quali sono i migliori romanzi distopici della letteratura. Il tutto cercheremo di spiegarlo nella maniera più chiara e sintetica possibile.
L'opera "1984" presenta una struttura gerarchica divisa in rigide classi sociali
Per prima cosa, possiamo cominciare dal romanzo maggiormente conosciuto, dal titolo "1984". In questo caso, George Orwell è l'autore di quest'opera letteraria. Nello specifico, l'autore ha ricreato un'asfissiante dittatura, fondata su una rigida struttura gerarchica, suddivisa in classi sociali molto ben definite. La propaganda del potere ed il conformismo della popolazione rappresentano solamente alcuni degli aspetti che impregnano quest'opera. "1984" rappresenta un'opera intrisa di oscura profezia che, dal filone del totalitarismo fisico, scivola rapidamente verso la brutale costrizione psicologica. Il controllo delle menti è fornito dal conformismo e dall'uniformità, che consistono negli unici mezzi ritenuti validi per il raggiungimento della pace. "1984" ha influenzato migliaia di scrittori postumi e di opere cinematografiche. Quest'opera letteraria è assolutamente impossibile non leggerla, dal momento che viene considerata il padre di ciascun genere.
L'opera il "Mondo Nuovo" tratta di un anno dominato dal fordismo imperante
Le origini del pensiero distopico hanno affondato le proprie radici nella mente dell'autore Aldous Huxley. Questo scrittore, nel 1932 ha portato a compimento l'opera "Il Mondo Nuovo", riguardante un futuro ambientato nel 2540. In definitiva si parla di un anno dominato dal fordismo imperante, fondato sull'importanza viscerale della tecnologia, la quale è arrivata ad intaccare la genuinità della vita privata e della quotidianità. Possiamo pertanto vedere come lo stesso George Orwell non abbia ideato il genere distopico a partire da zero, ma piuttosto abbia avuto degli ottimi predecessori e trovato spunti altrove.
Nell'opera "Fahrenheit 451" si trovano echi di un passato nazista
Un'altra opera fondamentale è "Fahrenheit 451", realizzata dall'autore Ray Bradbury. Questo testo è stato scritto nel 1953. In esso riaffiorano gli ovvi echi di un recente passato nazista, intriso di divieti che si sono estesi anche alla letteratura. Quest'ultima era considerata un genere corrotto e deviato, dal quale era necessario prendere le dovute distanze. Ulteriore fonte di ispirazione per l'autore è anche stata l'ondata repressiva di stampo americano, la quale ha preso il nome di "maccartismo". Questi moti storici e dell'animo, hanno condotto l'autore ad immaginare un futuro nel quale la letteratura fosse bandita, e l'unica forma di cultura fosse la televisione, con il beneplacido dello stato. Quest'ultimo, secondo quest'ottica, era compiaciuto da un mezzo viziato e pilotato interamente dalle alte sfere, in modo tale da condizionare i desideri ed i pensieri degli spettatori. Il protagonista di questo romanzo si è battuto per salvare i testi che sono stati banditi e messi al rogo. Tuttavia la sua libertà di pensiero e di azione, in un mondo in cui si vorrebbe bruciare la parola stessa "Libertà" insieme ai tanti libri dati alle fiamme, hanno fatto in modo che venga scoperto ed esiliato. Inoltre è altrettanto interessante riscontrare come il titolo stesso dell'opera sia un chiaro rimando al rogo di libri, preparato dai nazisti. Infatti Fahrenheit 451 si tratta della temperatura in cui la carta prende fuoco. Alla stessa maniera, interessante e profondamente avvilente, eppure tipico della letteratura distopica come già precedentemente affermato, è riscontrare come l'ipotetico futuro ideato Bradbury non sia poi così irrealizzabile. Anzi, possiamo sostenere che le basi fertili per la sua realizzazione sono già state gettate dalla nostra società contemporanea, e vengono gelosamente coltivate dai nostri gesti quotidiani.