I periodi dell'arte di Picasso
Introduzione
La storia dell'arte contemporanea in Europa si arricchisce di nomi alquanto influenti, ciascuno dei quali ha dato un importante contributo allo sviluppo di una o più correnti. L'Ottocento e il Novecento sono i secoli del cambiamento. Le Avanguardie si fanno strada in diversi ambiti della cultura, come la letteratura, la musica e le arti figurative. Uno dei movimenti più importanti del XX secolo è senza alcun dubbio il Cubismo. I maggiori esponenti di questa tendenza, sviluppatasi a partire dal 1907, sono Georges Braque e Pablo Picasso. Quest'ultimo, prima di giungere ad uno stile prettamente cubista, ha vissuto diversi periodi artistici. Dal più cupo periodo blu al vivace periodo rosa, Picasso ci ha regalato capolavori di ogni forma e colore, fino a giungere al culmine con la maestosa quanto struggente "Guernica". Qui di seguito verranno analizzati i periodi dell'arte di Picasso, al fine di comprendere meglio quale strada lo abbia portato al Cubismo e in che modo la sua arte cambia dopo "Guernica".
Il periodo blu
L'inizio del XX secolo segna per Picasso un'importante affermazione in ambito artistico, in particolare quello pittorico. L'ambiente intellettuale di Barcellona gli fornisce il La per la successiva conformazione del cosiddetto periodo blu. Il pittore frequenta spesso anche Parigi, dove incontra personalità del calibro di Henri Matisse. Proprio l'amicizia con quest'ultimo gli offre un ottimo spunto per fare del Postimpressionismo un primo riferimento. A rendere particolarmente significativo il periodo blu è la scomparsa di un caro amico di Picasso, tale Carlos Casagemas. Il tragico suicidio è il vero motivo che spinge Picasso verso il suo primo periodo artistico. Proprio in memoria di questa persona cara, l'artista realizza un dipinto che si può considerare l'emblema del periodo blu. Stiamo parlando de "La Vita", nel quale pare figuri lo stesso Casagemas come personaggio in primo piano. L'intera produzione artistica che va dal 1901 al 1904 si caratterizza per l'impiego di toni freddi e cupi, una vasta tavolozza che si concentra sul monocromatismo di questo particolare colore primario. Le figure appaiono quasi prive di vita, con lo sguardo perso e vitreo. In questo periodo traspare tutta l'inquietudine di Picasso, profondamente scosso per il grave lutto.
Il periodo rosa
Durante il periodo rosa, Pablo Picasso sposta gli accenti su una visione decisamente meno cupa della realtà. A partire dal 1904, egli si trasferisce nella capitale francese. L'ambiente parigino del Bateau-Lavoir, dove visse con Fernande Olivier, riaccende in lui l'entusiaso verso i toni caldi e la vitalità del colore. Da adesso in poi viene messo al centro di tutto il rosa, nelle sue mille e più sfaccettatue. A questo periodo appartengono molti quadri che rappresentano personalità bizzarre come i personaggi del circo. Ne è la prova uno dei quadri più celebri, "Famiglia di acrobati", datato 1905. Anche i nudi sono il tema centrale di questa fase pittorica. Troviamo infatti sinuose figure femminili avvolte in calde tonalità rosate. Nel corso del periodo rosa Picasso riprende vita in senso artistico, non limitandosi soltanto alla pittura, bensì spaziando dalle incisioni alla poesia. Un riferimento assai significativo è il poeta Guillaume Apollinaire, unitamente alla scrittrice statunitense Gertrude Stein. Le Avanguardie entrano così a far parte del quotidiano picassiano, fino a condurlo sulla strada del Cubismo analitico. Il periodo rosa andrà a sfumare a partire dagli ultimi mesi del 1906, per poi concludersi definitivamente con l'arrivo del 1907.
Il periodo africano
In concomitanza con la graduale dipartita del periodo rosa, nel 1907 fa capolino una singolare novità relativa all'arte di Picasso. Stiamo parlando del periodo africano, il quale ha una durata relativamente breve. Esso difatti termina nel 1909 ma durante questo intenso biennio apre la strada al Cubismo. Il periodo africano vede Picasso alle prese con le maschere tribali provenienti dalla tradizione africana. In un dipinto soprattutto, si possono scorgere tracce di questa tendenza. "Les demoiselles d'Avignon", sebbene sia uno dei primi dipinti picassiani collocabili in pieno Cubismo analitico, rientra perfettamente nel periodo africano. Il motivo di questa affermazione sta nel fatto che, all'interno dell'opera, sono presenti proprio questi soggetti, ovvero delle maschere africane. Queste ultime vanno a coprire i volti di due delle cinque figure femminili presenti nel quadro. L'arte africana fornisce a Picasso la giusta ispirazione per rompere con gli schemi dell'arte del suo tempo. Egli difatti si discosta dalla forma per approfondire in maniera molto attenta quelli che sono i dettami dell'arte cubista. Non a caso il Cubismo sarà il periodo immediatamente successivo a quello africano e porterà Picasso a fare la storia di questa innovativa corrente.
il periodo cubista
Pensando ai periodi dell'arte di Picasso, quello che dura di più di tutti è senza alcun dubbio il Cubismo. Questo nuovo modo di fare arte suddividendo la realtà in tanti cubi, si articola a sua volta in 3 principali momenti. Si parla infatti di Cubismo formativo, analitico e sintetico. Una quarta fase è il Cubismo orfico, che però si discosta notevolmente dalle prime tre. Picasso ha avuto modo di sperimentare tutte le fasi, tranne quella del Cubismo orfico, che invece viene portata avanti da figure come Robert Delaunay e Fernand Léger. Il periodo cubista di Picasso inizia proprio con "Les demoiselles d'Avignon". Lo stile pittorico assume forme completamente nuove e suddivide la realtà in tanti tasselli. La scomposizione delle figure verrà poi messa da parte in favore di un riassemblaggio operato dalla fase del Cubismo sintetico. Una delle opere più significative di questo periodo artistico è sicuramente Guernica, il quadro cubista per eccellenza. Sintesi dell'intera parentesi cubista, il dipinto si carica di una fortissima componente emotiva, probabilmente suggerita dalla tematica trattata, quella del bombardamento della città spagnola. L'impiego del colore nero, unito al grigio e al bianco, rende ancora più straziante la sanguinosa scena riprodotta su tela. Proprio grazie alla carica emotiva di quest'opera, il Cubismo sintetico si può considerare il periodo in cui Picasso riesce a dare il meglio di sé.
Il periodo surrealista
Teoricamente i periodi dell'arte di Picasso si fermerebbero al Cubismo, ma in realtà non è così. Si parla anche di un periodo surrealista, durante il quale il pittore si dedica all'uso del colore in maniera quasi smisurata. Il periodo surrealista ha inizio nel 1925 e Picasso, oltre a trattare l'abbondanza cromatica, tende a semplificare sempre di più le forme, rasentando quasi l'astrattismo. Siamo del tutto lontani dalla scomposizione e ricostruzione della realtà per mezzo di cubi e tasselli. Picasso in questi anni si concentra anche sulla scultura, portandola ad un'estrema stilizzazione a livello di forma. Naturalmente non si tratta di Surrealismo vero e proprio, ma ci sono delle buone basi che rimandano a questa particolare corrente artistica portata alla ribalta da Salvador Dalì negli anni successivi, in una Spagna martoriata dalla guerra civile e dalla dittatura franchista degli anni '30.