Cominciamo col dire che l'Iliade e l'Odissea sono entrambi poemi epici. L'Iliade racconta la guerra dei Greci, guidati dal Re di Micene, Agamennone, contro la città di Troia. Principalmente narra di un episodio, l'ira di Achille, in seguito alla morte dell'amico e cugino Patroclo, che si svolge in un periodo di soli 51 giorni. L'Odissea invece racconta il ritorno a casa dell'eroe Ulisse e, del suo lunghissimo viaggio verso l'isola di Itaca. Senza dubbio raccontano tutte e due di gesta eroiche in modo però normale perché per Omero, eroico, era tutto ciò che andava oltre, nel bene e nel male. Nell'Iliade Achille è descritto come un guerriero senza pietà, capace di raggiungere i suoi obiettivi per mezzo della guerra e delle imprese valorose. Nell'Odissea, invece, Ulisse viene descritto come un personaggio profondamente diverso, saggio e altruista. Sia l'Iliade che l'Odissea iniziano con un invocazione alla Musa: però, mentre nell'Iliade il narratore esordisce con un'invocazione alla dea e la preghiera di "cantare", quindi il narratore è lo strumento della dea; nell'Odissea esordisce con la richiesta di "raccontare a lui" e quindi si nota la sua partecipazione all'interno del poema.