John Dewey: concetti chiave
Introduzione
John Dewey è una figura fondamentale della prima metà del XX secolo: con la sua attività ha influenzato svariati ambiti della società, dalla cultura, alla politica, a problemi sociali ed etici, alla questione sull'educazione. Nato nel Vermont nel 1859, studia con profitto per diventare un abile filosofo, pedagogista, scrittore e professore universitario, senza tralasciare mai l'impegno politico; gli studi e il lavoro lo portano a viaggiare un po' per tutto il mondo (Cina, Giappone, Turchia, Russia, Messico), e questo di sicuro contribuisce allo sviluppo e alla grandezza del suo pensiero. Vi illustreremo ora brevemente quali sono i concetti chiave caratteristici di questo personaggio, indispensabili per conoscerlo e comprenderlo.
Il cardine del pensiero di Dewey è: ESPERIENZA. Essa è il rapporto tra l'uomo e la natura, rapporto all'interno del quale l'uomo non è un passivo spettatore, ma un individuo che interagisce attivamente con quanto lo circonda: si tratta quindi di una esperienza "sociale", e l'ambiente ideale in cui viverla è quello in cui viene accettata e apprezzata la pluralità di opinioni e il contrasto non viene ostacolato (in altre parole, una società democratica).
L'EDUCAZIONE (secondo concetto chiave) ha il compito di offrire sempre nuove possibilità di fare esperienze, così da stimolare lo sviluppo del pensiero dell'individuo, che nasce proprio da esse. Poiché l'uomo, come si è visto, fa esperienze sempre in relazione al suo ambiente, su cui agisce e a cui reagisce, l'esperienza educativa deve partire dalla quotidianità della persona, dalle situazioni che normalmente si trova ad affrontare. Il passo successivo consiste nel far sì che queste azioni/reazioni, spesso istintive, diventino organizzate con intelligenza, così da essere un'opportunità di arricchimento per l'individuo e la natura circostante.
La SCUOLA è un'istituzione sociale, che rispecchia la vita reale, fornendo ai ragazzi le basi per un'adeguata integrazione sociale. Ha inoltre il compito di fare del lavoro un contenuto formativo, al fine di assicurare ai futuri adulti una vita attiva all'interno della loro comunità e l'apprendimento pratico di cose utili; una minaccia è costituita dall'industrializzazione, che allontana i giovani dalle molteplici esperienze di partecipazione al processo lavorativo.
La prossima parola è: FILOSOFIA. Secondo Dewey, i sistemi filosofici del passato non hanno saputo analizzare il mondo nel modo adeguato; tuttavia, l'uomo ha un bisogno naturale del trascendente, e per questo si rifugia nella religione, nella ragione, nella fiducia nel progresso, a seconda delle varie epoche. Il ruolo assegnato da Dewey alla filosofia non è pero consolatorio, ma è quello di un "supervisore", di controllo e di critica delle discipline di studio, con lo scopo di mantenere vivi i valori che fanno proseguire nell'educazione, piuttosto che la ricerca di una astratta conoscenza del mondo o della verità.
Infine, COSCIENZA è l'impulso che dà avvio a qualunque tipo di cambiamento, l'eventuale rifiuto con cui l'uomo si oppone a qualcosa che non gli aggrada e si indirizza verso l'ignoto, seguendo il suo naturale impulso al rinnovamento. Dewey critica infatti il determinismo, e valorizza invece la libertà di scelta dell'essere umano, che rende ogni azione ed ogni sua conseguenza del tutto imprevedibile.