La musica nella tradizione napoletana
Introduzione
La musica riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella storia della civiltà. Ogni popolo ha una propria tradizione musicale con sonorità precise che la contraddistinguono rendendola unica ed inimitabile. E se questa affermazione è vera per la maggior parte dei popoli lo è ancora di più per la famosissima canzone napoletana, ancora attuale. La storia della musica napoletana costituisce un caso a se' sia per la ricchezza della produzione sia per il "raggio" di diffusione, in crescente espansione. Nella guida che segue cercheremo di comprendere meglio il ruolo e la concezione della musica nella tradizione napoletana attraverso i secoli citando anche quelli che potrebbero essere gli "orizzonti" per il futuro.
Occorrente
- Desiderio di approfondire la conoscenza della tradizione musicale napoletana
La tradizionale classica napoletana
Nell'Ottocento si assiste ad un fenomeno del tutto nuovo che consacra, inevitabilmente la musica di questo secolo come quella 'tradizionale classica napoletana': si tratta della nascita delle prime case editrici musicali che consentono una diffusione massima del repertorio partenopeo ben oltre i confini regionali. Tali novità, unite agli importanti flussi migratori all'esterno del nostro paese (durati fino alla seconda metà del Novecento) hanno consentito una diffusione capillare della tradizione napoletana anche oltre oceano. Ed è proprio qui, nel nuovo continente che le sonorità napoletane incontrano il jazz, e lo swing e finiscono per creare insoliti "ibridi" dell'esito interessantissimo ed unico.
I tipici canti intonati
Le villanelle, i tipici canti intonati dalle lavandaie che si recavano al fiume per lavare i panni. Si trattava di musiche dolci, simili a ninne nanne, vere e proprie litanie che hanno caratterizzato la musica napoletana del Cinquecento. Il secolo seguente, il Seicento, vede invece l'affermarsi di quella che sarebbe poi divenuta l'emblema della canzone napoletana tipica: la tarantella derivata dal tarantismo pugliese. Essa si presenta con un ritmo incalzante, molto coinvolgente e viene ballata, oggi come allora, fino allo sfinimento. Il Seicento, secolo barocco per eccellenza, si arricchisce di spartiti allegri, ballabili, popolari, che sono arrivati fino a noi; tale energia perdura per tutto il Settecento sconfinando anche nelle opere teatrali.
I vari generi
Infine, gli ultimi decenni del Novecento hanno confermato il primato della tradizione musicale napoletana ed hanno visto il proliferare di vari generi che, pur conservando la forte matrice dialettale, hanno orientato i contenuti nelle direzioni più impreviste e disparate: si va dalla musica demenziale, a quella neomelodica, passando per il rap fino alla musica elettronica senza dimenticare il trip-hop dai contenuti sociali e politici. La canzone napoletana è ancora oggi molto diffusa ed apprezzata e i potenziali sviluppi per il futuro sono ancora tanti.
Consigli
- Documentarsi sempre preventivamente sulla storia e le origini del genere musicale