Le villanelle, i tipici canti intonati dalle lavandaie che si recavano al fiume per lavare i panni. Si trattava di musiche dolci, simili a ninne nanne, vere e proprie litanie che hanno caratterizzato la musica napoletana del Cinquecento. Il secolo seguente, il Seicento, vede invece l'affermarsi di quella che sarebbe poi divenuta l'emblema della canzone napoletana tipica: la tarantella derivata dal tarantismo pugliese. Essa si presenta con un ritmo incalzante, molto coinvolgente e viene ballata, oggi come allora, fino allo sfinimento. Il Seicento, secolo barocco per eccellenza, si arricchisce di spartiti allegri, ballabili, popolari, che sono arrivati fino a noi; tale energia perdura per tutto il Settecento sconfinando anche nelle opere teatrali.