Le 10 canzoni più belle di Fabrizio De André
Introduzione
Fabrizio De André è stato uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi.
Nato a Genova, facente parte della scuola genovese insieme a Luigi Tenco e Gino Paoli tra gli altri, amico di Paolo Villaggio e fonte di ispirazione per Francesco de Gregori.
Nella sua carriera ha inciso 14 album e i suoi testi vengono considerate delle vere e proprie poesie.
Ecco di seguito 10 delle sue canzoni più belle.
La canzone di Marinella
La canzone di Marinella, incisa nel 1964, è stata la traccia che ha conferito la notorietà a Faber, grazie alla reinterpretazione di Mina, tre anni dopo. Successivamente alla cover ci fu anche un duetto tra i due cantanti. La canzone ebbe successo e grazie alla fama di Mina fu un ottimo trampolino di lancio per De André.
La guerra di piero
La guerra di Piero fu incisa nel 1964 in un 45 giri, con retro la Ballata dell'eroe. L'arrangiamento è di Vittorio Centarano (chitarra). Il tema della canzone è la guerra, raccontata tramite la storia dell'antieroe Piero. Fabrizio trasse ispirazione dai racconti di vita dello zio veterano.
Amore che vieni, amore che vai
Questo singolo fu inciso nel 1966 in formato 45 giri, insieme a Geordie. La canzone parla dell'amore della sua precarietà e della sua incertezza, tema ricorrente nelle canzoni di Faber, come nella stessa La canzone di Marinella e ne La canzone dell'amore perduto.
La canzone dell'amore perduto
La canzone fu pubblicata in 45 giri insieme a La ballata dell'amore cieco (o della vanità) nel 1966. La canzone dell'amore perduto è una delle più famose ballate di Faber e fu interpretata da numerosi artisti tra cui Gino Paoli e Claudio Baglioni.
Via del campo
Via del campo viene pubblicata nel 1967 all'interno dell'album Volume I. La canzone fa riferimento ad uno dei vicoli malfamati di Genova, dimora di poveri e prostitute. La solidarietà del cantante nei confronti della classe degli "ultimi" è uno dei grandi temi ricorrenti delle sue canzoni. La musica è ripresa da una ballata medievale riscoperta da Dario Fo.
Bocca di rosa
Bocca di rosa, facente parte di Volume I, rappresenta forse la canzone più celebre del cantautore genovese. La canzone è un inno al libertinismo, espresso da una ragazza che viene presa di mira dalla mentalità chiusa e bigotta di un piccolo paesino, fino alla sua espulsione da parte della polizia.
Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers
La canzone fa parte di Volume I e fu composta insieme a Paolo Villaggio. Le vicende di Carlo Martello vengono narrate in linguaggio aulico, rifacendosi al genere popolare francese della pastorella, mantenendo sempre una chiave comica e scherzosa.
Il pescatore
Il pescatore viene pubblicata nel 1970 in un 45 giri insieme a Marcia nuziale. Il brano è uno dei più famosi di De André e narra di un vecchio pescatore e del suo incontro con un assassino. La ballata si conclude nel mistero, senza lasciar del tutto capire se il pescatore sia morto o meno.
Il bombarolo
Il bombarolo fa parte dell'album del 1973, Storia di un impiegato. La canzone tratta di un impiegato ormai disperato che decide di preparare un attentato. L'azione non va a buon fine e l'uomo viene ridicolizzato, mettendo in evidenza la sua goffaggine.
Creuza de ma
Creuza de ma è la canzone di apertura dell'omonimo album pubblicato nel 1984. La canzone, come del resto tutto l'album, è cantata in genovese ed è considerata una vera pietra miliare della musica italiana. Il brano parla dei marinai sotto una chiave musicale etnica e peculiare.