Le 5 migliori opere di Macchiavelli
Introduzione
Niccolò Machiavelli (da alcuni definito "Macchiavelli" per via di fonti discordanti sulla sua biografia) è stato uno degli uomini italiani più eminenti di ogni tempo. Politico, letterato, filoso e storico, Machiavelli ha incarnato nel corso del Rinascimento l'emblema dell'uomo universale, come solo pochi altri hanno saputo fare (Leonardo da Vinci su tutti). I suoi scritti politici e filosofici sono rimasti nella storia, a testimonianza dell'intelligenza acuta e sofisticata del letterato. Entriamo più nello specifico e vediamo un elenco delle 5 migliori opere di Niccolò Machiavelli.
"Il Principe"
Opera unica nel suo genere, "Il Principe" è molto più di un semplice trattato di politica (o di scienza politica, come piace sottolineare agli specialisti). Anzi. La straordinaria unicità dell'opera la rende di difficile collocazione all'interno di un qualsiasi genere letterario, proprio per via dei contenuti in essa esposti. Scritto nel 1513 in forma di trattato, "Il Principe" consta di una dedica e 26 capitoli, di cui l'ultimo, diverso dagli altri, direttamente indirizzato alla famiglia Medici. L'intento di Machiavelli era proprio quello di far accettare dai Medici le proposte da lui avanzate nel testo. Da sottolineare anche le difficili ed errate interpretazioni avvenute nel corso dei secoli da parte di studiosi e letterati. Un'opera immortale che, come tale, continua ancora a far parlare di sé.
"Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio"
Celebre anche l'opera "Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio", redatta tra il 1513 e il 1519. Una composizione tutt'altro che unitaria, quella dei "Discorsi", criticata o esaltata dai letterati successivi, a testimonianza di come le opere dell'autore abbiano sempre avuto la capacità di dividere o esaltare la critica. I "Discorsi" si compongono di tre libri differenti, avendo come punto di riferimento centrale, per l'appunto, la prima Deca della storia di Roma redatta dallo storico Tito Livio.
"La mandragola"
Per far comprendere l'incredibile capacità e maturità intellettiva di Machiavelli in diversi campi del sapere umano, è sufficiente leggere "La mandragola". Composta probabilmente tra il 1515 e il 1518, "La mandragola" è considerata il capolavoro del teatro del '500 non soltanto per la grande abilità nel tessere le fila della commedia, ma anche e soprattutto per l'astuta satira rivolta alla società italiana del tempo, immersa in un clima di corruzione e meschinità.
"Dell'arte della guerra"
Sicuramente meno celebre di "Il Principe", ma non per questo meno interessante e ricca di spunti, è l'opera "Dell'arte della guerra", redatta tra il 1519 e il 1520. L'intento di Machiavelli era quello di evidenziare ancora una volta l'importanza della guerra dal punto di vista della disciplina militare, e di come questa debba essere amata dai cittadini. Anche in questo caso non mancano i consigli rivolti alla politica e al popolo a proposito dell'esigenza di formare un esercito, il tutto redatto in pieno stile machiavelliano.
"Clizia"
Meno nota di "La mandragola", "Clizia" conferma nuovamente l'abilità di Machiavelli nel sapersi destreggiare tra le fila della commedia. Il genere è affrontato con sagacia, sebbene l'opera, rappresentata per la prima volta nel 1525, abbia incontrato un successo minore rispetto alla commedia precedente. Da sottolineare la libera interpretazione dell'opera "Casina", redatta da Plauto intorno al 185 avanti Cristo.