Le musica più adatta a concentrarsi
Introduzione
Prima di tutto bisogna fare una distinzione che può apparire banale, ma che banale non è. C'è una grande differenza tra la musica per rilassarsi e la musica per concentrarsi. La prima può sfruttare, per esempio, diverse onde, come le Theta, oppure una sequenza di suoni naturali (scroscio dell'acqua, canto di uccelli, etc.) o artificiali (le campane tibetane). Diverso il discorso per potersi concentrare. Infatti, suoni come quelli appena elencati rischiano di far perdere la concentrazione, se non sono inseriti in un contesto ritmico e melodico appropriato. Ma entriamo nel dettaglio e riportiamo la musica più adatta a concentrarsi.
La musica della Natura
La musica è in grado di renderci più efficienti, soprattutto nel caso di un lavoro monotono. Abbiamo accennato nell'introduzione alla musica che riproduce suoni naturali, affermando che essa aiuta a rilassarsi. Anche la concentrazione, tuttavia, può trarne beneficio. Sembra assurdo, ma tutto dipende dal contesto lavorativo. Ogni suono, naturale e artificiale, produce in noi una reazione emotiva, a volte ridotta, altre volte esagerata. Se il nostro lavoro è nell'ambito artistico, allora quei suoni naturali non solo aiuteranno ad allontanare lo stress, ma saranno fonte di ispirazione. Scrittori e artisti (ma anche scaffalisti, bibliotecari, etc.) possono farsi trascinare dalla musica senza correre il pericolo di perdere di vista l'obiettivo.
La musica preferita
Quando il tempo non sembra voler passare, le canzoni che conosciamo possono contribuire a fissare inconsciamente una durata, limitando lo stress. Per esempio, durante una corsa sul tapis roulant capita spesso di sentirsi svogliati e incapaci di arrivare oltre i primi cinque minuti. Siamo distratti dalle persone intorno, dai nostri pensieri e dal tempo segnato di fronte ai nostri occhi. Tutto questo ci fa dimenticare l'obiettivo e rischia di sviarci. Ascoltare una playlist con le canzoni preferite può invece aiutare a focalizzare lo scopo e a rendere piacevole il tempo che, ora, scorre rapidissimo.
La musica che ci rende indifferenti
Sembrerà contraddittorio rispetto a quanto detto un attimo fa, ma in alternativa è consigliabile ascoltare musica che ci rende indifferenti. Non stiamo parlando di canzoni che odiamo e che non riusciamo proprio ad ascoltare (questo al contrario ci distrarrebbe), ma di canzoni che non ci piacciono particolarmente e che non siamo soliti ascoltare. La scelta è a doppio senso: possiamo scegliere un artista che apprezziamo e mettere in playlist i suoi brani meno noti, oppure possiamo accendere la radio e lasciare che musica e parti parlate si alternino in forma varia. Mentre questi suoni raggiungono le nostre orecchie, ciò che ci circonda finisce in secondo piano e il nostro lavoro prosegue senza che musica e rumori ci distraggano.
Musica senza testo
Se i suoni della natura vi rilassano troppo, se non ne potete più di sentire le vostre canzoni preferite, oppure siete distratti dai testi, allora la soluzione è la musica senza parole. Non pensate solamente alla musica classica, che potrebbe non essere nelle vostre corde: pensate alle numerose canzoni strumentali di ogni genere, come per esempio alcuni brani dei Pink Floyd o dei King Crimson. Utile anche la soluzione di ascoltare testi ripetitivi, con poche parole o con suoni vocali che non pronunciano parole (si pensi, per esempio, a molte canzoni post-rock).
La musica a volume medio
Indipendentemente dalla scelta musicale, è importante mantenere il volume nella media. Suoni troppo forti distraggono per ovvie ragioni, ma anche i suoni troppo bassi rischiano di mescolarsi ai rumori circostanti o comunque di non influire in alcun modo. Oltretutto, il volume medio stimola la concentrazione e la creatività; aiuta a fare connessioni e a completare al meglio i ragionamenti.