Introduzione
Demetra è il nome che nella mitologia greca è stato attribuito all'omonima dea dell'agricoltura figlia delle divinità Croni e Rea rispettivamente sorella e consorte di Zeus (il re degli dei). Il suo nome viene raramente menzionato da Omero né tantomeno è incluso tra gli dei dell'Olimpo, ma le radici della sua leggenda sono molto antiche e tutte da scoprire. In riferimento a ciò, ecco degli appunti di mitologia greca che riguardano proprio Demetra.
Occorrente
- Libri di mitologia
- Libri di storia
L'angoscia di Demetra per la figlia rapita
La leggenda era incentrata sulla storia di sua figlia Persefone che fu portata via da Ade il dio degli inferi. Demetra andò alla sua ricerca e, durante il viaggio, rivelò i suoi riti segreti al popolo di Eleusi che l'aveva accolta. Sempre in merito a questa leggenda, va altresì aggiunto che il popolo attribuiva alla sua angoscia per la figlia rapita la carestia che si verificò per il mancato raccolto di grano. Oltre a Zeus, Demetra aveva un amante che rispondeva al nome di Lasion (un cretese), al quale portava in dono ricchezza cioè prodotti abbondanti del suolo.
L'influenza di Demetra sulle popolazioni greche
L'influenza di Demetra sulle popolazioni greche tuttavia non si limitava al grano, ma si estendeva alla vegetazione in generale e a tutti i frutti della terra. Un altro aspetto importante di Demetra era quello di una divinità degli inferi; infatti, fu adorata come tale a Sparta quest'ultima nota per la sua rivalità con Atene, ed in particolare per chi doveva detenere lo scettro di polis (città stato) modello. Avendo constatato che la maggior parte delle storie di Demetra erano legate al suddetto rapimento della figlia, va aggiunto che quando seppe della sparizione partì alla sua ricerca, restando per nove giorni e altrettante notti senza bere e mangiare ed invocandone a ripetizione il suo nome.
Il dono della fertilità di Demetra
In Tessaglia la Dea Demetra secondo la leggenda deteneva un bosco che era considerato sacro, e che un giorno un uomo di nome Erisittone decise di radere al suolo per costruirvi una nuova stanza del suo già ampio palazzo. La dea come prima reazione cercò di convincerlo ad abbandonare questa idea, ma visto la sua ostinazione nel procedere gli concesse il permesso. Infine come ulteriore prova dell'adorazione per questa Dea da parte dei popoli greci, va sottolineato che per molte donne era da venerare poiché oltre alla fertilità della terra era in grado di garantire quella sessuale, e quindi favorire la crescita di una cospicua prole con la speranza che da adulti diventassero dei grandi guerrieri o mitici eroi.