Scrivere un buon editoriale
Introduzione
L'editoriale o ?articolo di fondo? è un articolo piuttosto lungo che troviamo spesso in alto a sinistra sulla pagina dei quotidiani. Esso non ha scopi soltanto informativi ma di critica, approfondimento e di commento. Solitamente l?editoriale è scritto dal direttore oppure altre volte dal capo redattore di una testata giornalistica. Capita altrettanto spesso che sia un editorialista esterno a scriverlo, ad esempio un filosofo oppure un politologo, a seconda dei casi. Può capitare che la firma dell'autore possa essere omessa, perché tale articolo in teoria dovrebbe rispecchiare la linea di pensiero della testata, chiamata nello specifico "linea editoriale". Capita anche che l'autore dell'editoriale focalizzi un fatto o una notizia dal suo personale punto di vista, senza dover rispettare le regole principali riguardanti l'elaborazione di un usuale pezzo giornalistico, come ad esempio: Chi? Quando? Dove? Come? Perché?. In questa guida vediamo quali sono le principali regole che devono essere seguite per scrivere un buon editoriale, efficace e incisivo.
Requisiti per un editoriale
Scrivere un editoriale è difficile anche per chi ha dimestichezza con la scrittura: non basta avere una buona conoscenza dell?argomento da trattare, che può riguardare la politica, la cronaca, o il sociale; spesso capita anche di dover scrivere un editoriale per rispondere ad una polemica diretta o indiretta alla testata. Va da se che l'editoriale dovrebbe essere una risposta razionale e non esagerata al problema, e che si debba mediare fra la reazione immediata e le posizioni che si intendono rispettare. Quello che deve fare principalmente un buon editorialista, è soprattutto convincere i lettori a concordare su un tema controverso e scottante, persuadendoli ed esortandoli contemporaneamente, non solo descrivendo il problema ma soprattutto mettendo l'accento su tutte le soluzioni possibili. Sollecitare l'attenzione dei lettori è altrettanto importante, quindi fare riferimenti e citazioni brevi è uno strumento ottimo, anche se l'uso sregolato di questi mezzi trasforma necessariamente l'articolo di fondo in un collage ridicolo.
Regole per gli editoriali
Per scrivere un buon editoriale è necessario prima di tutto conoscere approfonditamente l?argomento di cui si intende trattare. A differenza dei comuni articoli però non si deve seguire la regola fondamentale per il giornalismo moderno, ovvero la ?semplicità di espressione?. L?editoriale non mira a farsi comprendere da tutti i lettori ma soltanto da coloro che sono al corrente dell?argomento o ne conoscono i fatti. Si tratta di un approfondimento importante che fornisce un punto di vista al limite del personale ma condivisibile da molti. La prima cosa da fare per scrivere un buon editoriale è cercare innanzitutto di mirare allo scopo del nostro elaborato. In altre parole occorre arrivare al cuore o alla testa del lettore attraverso una logica chiara e un ragionamento guida. Altro punto assolutamente essenziale è ottenere l'apprezzamento del lettore, cercando di non essere pedanti o noiosi. A volte un pizzico di ironia cattura l'attenzione di chi legge e ottiene il duplice obiettivo di stimolare l' interesse e contemporaneamente divertire il lettore. L'importante è mantenere la risposta equilibrata e non trasformarla in urla scritte solo per sfogo.
Approcciarsi all'editoriale
Per prima cosa un buon editoriale è a metà strada fra uno sfogo ed una riflessione. Per non incappare nella polemica, che è sempre in agguato, un buon editoriale dovrebbe mantenere l'impeto iniziale che spinge l'autore ad affrontare la questione, ma passare attraverso un processo di moderazione per non lasciare spazio a facili controbattute volte solo a sminuire il contenuto. Per chi scrive un editoriale il nemico peggiore, infatti sono i detrattori più superficiali che si appiglieranno ad ogni parola, cercando di trovare sfumature inesistenti al fine di confondere l'opinione. Un buon editoriale deve quindi essere diretto e preciso, mantenendo cioè lo stile giornalistico di fondo, autorevole ma soprattutto equilibrato. Dopo una prima redazione del testo si deve passare ad una riscrittura che smussi tutte le parti deboli.
Figura dell'editorialista
Sebbene l?editorialista non sia costretto ad essere completamente obiettivo, per essere credibile e rispettato dai lettori qualora commenti un fatto, dovrà attenersi a linee di principio solide e comuni, quali ad esempio i basilari principi etici. Un editorialista fazioso che pretende di aver ragione con ragionamenti capziosi e poco coerenti e di parte rischia di perdere subito la fiducia dei suoi lettori, soprattutto i più attenti e intellettualmente preparati. Un buon editoriale è libero da registri linguistici e da obblighi formali ma deve essere impeccabile nel ragionamento ed efficace nella logica. Fondamentale è quindi che la figura dell'editorialista sia quella di una persona di buon senso, nei limiti ovviamente delle idee personali e che sia in grado di mantenere il suo ragionamento in un tono ed un registro alti quanto basta per non scadere nella semplice e sterile polemica.
Consigli
- Ponderate bene le vostre idee perchè non possano essere smontate con un contraddittorio elementare