Da Seneca vengono infatti messe in luce le affinità tra l'atarassia epicurea e l'apatia stoica in un quadro, tipico per l'epoca, di convergenze tra indirizzi diversi e di attenzione alle tematiche più direttamente interessate all'individuo. Tutta la sua concezione, che esprime una sostanziale fiducia nelle capacità della ragione umana, almeno per quanto attiene alle condizioni dell'esistenza individuale e non senza una caratteristica impronta di religiosità, è ispirata a ideali di nobiltà etica e di religiosità, così come all'idea di un comune diritto umano, dal quale neppure gli schiavi sono esclusi, in quanto depositari della medesima libertà spirituale che ciascun uomo può ridestare dentro sé stesso. Questi, i maggiori concetti chiave del suo pensiero filosofico.