Storia della musica: Elvis Presley
Introduzione
"Let's rock, everybody let's rock" faceva il ritornello di Jailhouse Rock. Chi vi dice di non averlo mai canticchiato probabilmente sta mentendo. La canzone è ovviamente di Elvis Presley. Chiamato anche "The king", il re del rock, Elvis fu l'icona di quel genere musicale che tra gli anni Cinquanta e Sessanta stava segnando per sempre il corso della storia della musica mondiale. "The Pelvis", altro soprannome di Elvis dovuto ai suoi particolari movimenti del bacino, fu di ispirazione per tutti i cantanti rock; in Italia, ad esempio, fu il modello di riferimento per Celentano, Little Tony e Bobby Solo. La sua carriera, segnata da successi e sregolatezze, oltrepassò il limite della musica, e il cantante finì per diventare l'icona di un secolo. Ancora oggi Elvis è oggetto di culto e venerazione da parte di moltissimi fan.
L'inizio della leggenda
Tueplo, nella contea di Lee negli Stati Uniti, è una piccola cittadina di 36.000 abitanti. In questa città, l'8 Gennaio 1935, in una casetta di fronte alla chiesa di St. Mark United, nacquero due gemelli, ma soltanto uno sopravvisse: Elvis Aaron Presley. La sua famiglia era povera e non poteva permettersi neanche una bicicletta che il piccolo Elvis desiderava tanto. La leggenda vuole che la madre, volendo comunque fargli un regalo, si sia recata in un negozio di strumenti usati ed abbia acquistato una chitarra del valore di 12$. Quello era l'inizio di una carriera senza eguali. Durante l'adolescenza si trasferì a Memphis dove la sua famiglia sperava di poter migliorare la propria situazione economica. In città iniziò a seguire la moda dei favolosi anni Cinquanta, impiastricciando i capelli con la gelatina, facendosi allungare le basette e vestendo indumenti comperati al mercato del quartiere nero di Memphis. Per guadagnare qualche soldo si improvvisò camionista per una ditta di impianti elettrici. Un giorno, mentre si trovava di fronte alla Sun Recors, scoprì che poteva incidere un disco spendendo una cifra modesta. Poiché il compleanno della madre era imminente, Elvis decise di farle un regalo dedicandole una una vecchia ballata, intitolata My Happiness. Sam Philips, il proprietario della casa discografica, ascoltò per caso l'incisione e decise di trovare uno spazio per il giovane Elvis nel mondo della musica. A partire dal 1954 Elvis iniziò ad incidere alcuni dei suoi brani più famosi: "That's All right (Mama)", "Blue Moon of Kentucky", "Good Rockin' Tonight", "Baby Let's Play House", "Love me tender", "Jailhouse Rock".
L'apice della carriera
Il talento di Elvis, scoperto per caso, arricchì la Sun Records. Appena due anni dall'inizio della carriera, nel 1956, si esibisce davanti a 40 milioni di spettatori che assistono alle sue esibizioni durante il programma televisivo Milton Berle Show. Ben presto ogni programma radiofonico lo volle come ospite e i suoi pezzi suonavano in ogni parte del paese. Anche il cinema venne invaso dalle note sregolate e dalle movenze oscene del re del rock. Elvis, infatti, recitò in una trentina di film, alcuni resi famosi proprio dalle sue canzoni. In "Love me tender", ad esempio, il re del Rock si fece amare per la sua voce calda e romantica, dimostrandosi un artista completo, in grado di far scatenare il pubblico ma anche commuoverlo. Proprio questo secondo lato dell'artista emerse in seguito alla morte della madre e, a partire dal 1960, sentiamo la voce di Elvis cantare brani più soft come "Are you Lonesome tonight?", "It's now or never (O sole mio)", "Surrender (Torna a Surriento)". All'apice della carriera, Elvis trovò spazio anche per l'amore, sposando Priscilla Beaulieu nel 1967, proprio a Las Vegas, luogo indissolubilmente legato all'artista dal film (e singolo) "Viva Las Vegas". Nel 1973 si esibì per beneficenza nello show "Elvis: Aloha from Hawaii", uno dei migliori spettacoli di Elvis e trasmesso in mondovisione.
L'inesorabile declino
Cantante, attore, show man e perfino militare, Elvis riesce anche ad avere un colloqui col presidente Nixon. Ormai The Pelvis era una leggenda; aveva miliardi di fan in tutto il mondo ed il suo look, con quel ciuffo che passerà alla storia, veniva imitato da tutti i giovani. Come tutte le rock star, però, la vita di Elvis era caratterizzata da ritmi frenetici ed abusi di sostanze stupefacenti. Neanche la vita matrimoniale era rose e fiori e la relazione con la moglie si interruppe nel 1972, a causa della relazione nata durante gli interminabili tour che il cantante faceva intorno al mondo, della moglie con un altro uomo. Comincia allora un periodo di forte depressione, testimoniato dal brano "Always on my mind". Anfetamine, barbiturici e altre pillole erano diventate compagne indispensabili per Elvis Presley, spesso soggetto a ricoveri in ospedale. Ad aggravare la situazione anche una malattia agli occhi che rendeva insopportabile il cambio di luci e la loro intensità durante gli show. Era arrivata la fine di una carriera insuperabile. Elvis Presley venne dichiarato morto per aritmia cardiaca il 16 agosto 1977 all'ospedale di Memphis, città nella quale era tornato per cercare di superare la depressione. Il mito (e la speranza) però non si spense con la morte e una leggenda vuole che The King abbia giocato uno scherzo a tutti, ritirandosi dalle scene per godersi la vecchiaia in serenità. Che dire, se vi doveste trovare nelle spiagge di New York o quelle della California, aguzzate la vista, potreste avere la possibilità di raccontare una storia straordinaria.