Storia della musica: i Queen
Introduzione
I Queen, uno dei gruppi inglesi più famosi in tutto il mondo. Hanno influenzato la musica internazione e sono entrati nel mito della musica. Si formano a Londra nel 1970. In origine erano un trio: Freddie Mercury, Roger Taylor e Brian May. In seguito, nel 1971, hanno assunto la formazione nota a tutti con l'ingresso, nella band, di John Deacon. Dopo solo dieci anni sulla scena musicale, esce la loro prima raccolta di successi: "Greatest Hits", nel 1981. E non si fermeranno qui. Singolo dopo singolo, album dopo album, hanno anche riempito stadi. I concerti erano una caratteristica di questo gruppo, si contano qualcosa come 700 e più concerti. Quello più bello e memorabile è quello di Wembley, nel 1986. Ci sono tante cose da dire sui Queen e sulle loro canzoni! Vediamo insieme, allora, questa importante band che fa parte della storia della musica. Buona lettura!
I primi anni
Brian May si attiva per formare una band già nel 1964. Fonda i "1984", una band composta in tutto da sei membri e che ebbe anche un discreto successo, partecipando anche a manifestazioni insieme a T-REX e Pink Floyd. Si sciolgono poi quattro anni dopo, nel 1968 e prova a formarne un'altra con un membro dei 1984. Affiggono annunci all'Imperial College, università dove entrambi studiavano. Erano alla ricerca di un batterista. All'annuncio risponde proprio Roger Taylor, che diventerà il batterista dei Queen. La nuova band, con il nome "Smile" debuttò aprendo un concerto dei Pink Floyd. E nella primavera del 1969 firma il primo contratto discografico con la Mercury Records. Staffel, il co-fondatore della band, presenta agli altri due musicisti un certo "Farrokh Bulsara", chiamato Freddie e cantante blues. Freddie non risparmia consigli al gruppo e ne diventa una presenza costante. Intanto esce il loro primo singolo, "Earth", negli Stati Uniti, ma non raggiunge il successo sperato e questo porta Staffel ad abbandonare la band. May e Taylor, incoraggiati da Freddie che rimase al loro fianco, non si perdettero d'animo e tornarono al lavoro. Abbandonarono il nome "Smile" per chiamarsi "Queen". Da qui cominciarono le ricerche per un bassista. La ricerca del bassista terminò nel 1971, con l'arrivo di John Deacon nella formazione. Da qui nacquero i Queen, con il loro stile glam, gli abiti di seta e il loro primo tour in Cornovaglia. Ottenuto un nuovo contratto con la Mercury Records, nel 1973 uscì il loro album d'esordio: "Queen". Caratteristiche fondamentali di quest'album erano: la voce di Freddie, gli assoli di Brian, un mix di hard rock, progressive rock, glam e ambientazioni fantasy prese da Tolkien. Pochi mesi dopo partirono per la loro prima tournée. Era il 2 febbraio del 1974. Un mese dopo uscì il loro secondo album: "Queen II". Il disco era diviso in due parti: "White Side" e "Black Side", bianco e nero. Stavano a significare due differenti approcci sonori. Il primo è curato da Brian May e ha un sound più melodioso e morbido, il secondo è curato da Freddie Mercury e ha suoni più duri, caotici, barocchi. Il loro sound si avvicina al rock'n'roll. Nel frattempo, la band aveva iniziato il suo secondo tour. Di questi anni è anche il loro terzo album: Sheer Heart Attack. Tutti i membri partecipano alla realizzazione di questo album, dando una vera e propria identità alla band. Viene considerato un classico del rock e altissimi posti nelle classifiche britanniche e statunitensi.
La consacrazione
In pochi anni hanno ricevuto responsi da ogni parte del mondo, anche in posti più lontani come il Giappone. La band, instancabile, non si ferma. E arriva il 1975, che vede l'uscita dell'album "A Night at the Opera", l'album dove è contenuto il singolo "Bohemian Rhapsody". E l'anno di un nuovo contratto con una nuova casa discografica: la EMI. "Bohemian Rhapsody" divenne la canzone simbolo dei Queen e richiese ben tre settimane di registrazioni: una solo per le parti vocali. Il titolo dell'album è ispirato ad un film dei fratelli Marx e vede l'unione di rock e lirica. Altro elemento fondamentale dell'album è una irriverente ironia e parodia. Questo fu l'album che li mandò in vetta alle classifiche, che li consacrò. Quello successivo uscì l'anno dopo: "A Night at the Races", altro titolo ispirato ai fratelli Marx. Album con timbri gospel, schizzò immediatamente in vetta alle classifiche. Anche se giudicato inferiore al precedente, ottenne un disco di platino negli Stati Uniti e due dischi di platino nel Regno Unito.
Il rock e la sperimentazione
Sempre più impegnati con le esibizioni live, continuano comunque a sfornare album e hit di successo. Sono gli anni di "We Are the Champions" e di "We Will Rock You". Sono gli anni dei live in giro per il mondo e dei sold-out. Sono gli anni del primo Greatest Hits. I successi non si contano più, cosi' come le apparizioni live della band. Sono anche anni di sperimentazione con il sintetizzatore. Vedono la luce album come "The Game" e "Flash Gordon", colonna sonora dell'omonimo film. Sono gli anni di "Hot Space", decimo album della band, nel quale è contenuta "Under Pressure" scritta e cantata con David Bowie. Sono anche gli anni di una rottura. Nel 1981 pubblicano svariati Greatest Hits. Nel 1984 il singolo Radio Ga Ga diviene un successo mondiale, raggiungendo la vetta delle classifiche di ben 19 paesi, cosi' come I Want To Break Free. Fanno la storia nel 1985 con la loro apparizione al Live Aid al Wembley Stadium, consacrandosi maestri indiscussi del rock.
L'album da solista
Nel 1982 si separano e Freddie pubblica il suo unico album da solista: "Mr. Bad Guy", che uscì nel 1984 e che, nonostante le critiche, si mantenne in testa alle classifiche. Anche Brian May e Roger Taylor si dedicarono a progetti musicali personali. L'unico che non lo fece fu John Deacon, che preferì stare in tranquillità con la sua famiglia. Una scelta che prese anche dopo la morte di Freddie Mercury. Questa separazione fu il frutto di una insoddisfazione da parte dei fan per alcuni degli ultimi progetti che la band produsse e per il deterioramento di alcuni dei loro rapporti.
Il ritorno alla musica
Non fu una separazione definitiva, per fortuna. Ritornarono insieme nel 1984 e pubblicarono "Radio Ga Ga". Seguirono a ruota: "The Works", i soliti amati tour e anche un'apparizione al Festival di Sanremo. Nel 1985 parteciparono al Live Aid. Nel 1986 uscì "A Kind of Magic", colonna sonora del film "Highlander - L'ultimo immortale".
La fine
Gli ultimi anni, quelli che vanno dal 1988 al 1991 sono incredibilmente produttivi. I Queen pubblicano "The Miracle", "Innuendo". Siamo già nel 1991. Nonostante la malattia, Freddie continua a produrre, a cantare, a creare sound innovativi e peculiari. Unisce flamenco, funky, hard rock. Esce anche il secondo Greatest Hits e la band continua a lavorare, nonostante le condizioni di salute di Freddie siano precipitate, come si possono purtroppo notare nel loro ultimo video registrato: "These Are the Days of Our Lives". Freddie continua a cantare, ma non appare più in pubblico. Annuncia al mondo di essere malato di AIDS e muore 24 ore dopo, con album, "Made in Heaven" ancora da terminare (ci penseranno gli altri membri della band). È una perdita che ha sconvolto tutto il mondo della musica. Lo stesso mondo della musica che si è precipitato a celebrarlo l'anno dopo al "Freddie Mercury Tribute Concert". Si contano svariati artisti tra cui David Bowie, Annie Lennox, George Michael, Elton John, Guns 'n Roses e Robert Plant.
Consigli
- Si può ammirare una statua dedicata a Freddie Mercury a Montreux in Svizzera
- Da non perdere il documentario "Days of Our Lives" del 2011