Surrealismo: 5 idee per un quadro
Introduzione
Breton definisce il Surrealismo come "un automatismo psichico mediante il quale ci si propone di esprimere sia verbalmente, sia per scritto o in altri modi, il funzionamento reale del pensiero; è il dettato del pensiero, con assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione al di là di ogni pretesa estetica o morale". Appare dunque evidente l'esigenza impellente di esprimere il proprio io interiore in totale libertà, senza seguire i dettami della società, che impone al contrario un modo di essere non corrispondente al proprio. Svincolarsi dal controllo della ragione, facendosi guidare invece dall'inconscio, è il modo individuato dai Surrealisti, e denuncia chiaramente il loro debito verso Freud. La figurazione del surrealismo, dalle profonde differenze individuali tra i suoi artisti-interpreti, mantiene tuttavia un dialogo serrato con il naturalismo, mirando però essenzialmente a trasfigurare la realtà. Due sono le possibili macro-categorie per distinguere i lavori surrealisti: gli accostamenti inconsueti e le deformazioni irreali. Ora vi fornirò 5 idee per un quadro, traendo ispirazione proprio dalle tecniche dei grandi maestri surrealisti.
Collage
Il Collage di carta racchiude lo stesso tipo di automatismo, poiché è proprio dall'accostamento casuale di singoli elementi apparentemente estranei, procedendo per libera associazione di idee, che si ottengono immagini inedite, sorprendenti per la loro manifesta assurdità. Esse, rappresentando il punto di convergenza delle contraddizioni, ci spingono alla riflessione, in quanto contrastano con le nostre più radicate certezze. Costruite allora prima di tutto il vostro collage su del cartone o del cartoncino, poiché la carta normale è di norma troppo fragile. Mettetevi in cerca di immagini assolutamente estranee tra loro, prendendo come fonti libri, riviste, Internet. Questo è un po' il modus operandi dello street artist Ozmo. Selezionate le immagini, è adesso il momento di passare allo sfondo, che potrà essere una tinta unita o una scena dipinta, per fare concretamente da teatro alle vostre figure. Si tratta quindi di procedere alla composizione che preferite, giustapponendo le immagini e incollandole poi con una normale colla stick. Si termina con del fissativo, per donare anche una maggiore omogeneità al tutto. Oppure, si lavora direttamente con Photoshop, montando e montando le composizioni a piacimento. Maestra in tal senso è oggi la russa Ludmilla Radchenko, splendida ex letterina, capace di mescolare cose diversissime tra loro. Ludo, vai così!
Frottage
Max Ernst inventa il Frottage, una tecnica che ormai tutti conosciamo, usatissima a scuola per numerosi lavoretti. Bisogna appoggiare un foglio di carta su di una superficie ruvida, e passarvi sopra un carboncino o una matita, in modo da trasferire tutte le irregolarità direttamente sulla carta. Tipico è quello in cui si mette una foglia secca sotto al foglio. Dovete solo decidere quale oggetto rugoso volete catturare, con tutte le sue venature, le crepe, i nodi, ed il gioco è fatto.
Grattage
Il Grattage deriva dal Frottage inventato da Ernst; utilizzato soprattutto dallo spagnolo Esteban Frances. Questa tecnica è anch'essa diventata un must nelle scuole. Bisogna spalmare uno strato di colori diversi direttamente sulla tela: grattando con la lama di rasoio o una spatola, emergeranno insolite forme dai vari colori e dalle sottili trasparenze. Il Grattage è certo una tecnica di sicuro effetto nella sua semplicità.
Fumage
L'austriaco Wolfgang Paalen ricorre invece alla fiamma di una candela o di una lampada al cherosene per produrre sulla tela delle forme, denominando questa tecnica, così evocativa e carica di fantasia, Fumage. Con essa, crea i suoi quadri più spettacolari. Il fumo fornisce infatti texture e modelli particolarmente interessanti; inoltre, non è eccessivamente difficile. Tuttavia, non sono in molti a praticarla, trattenuti dalla paura di lavorare con il fuoco e dall'insicurezza derivante da qualcosa di etereo ed evanescente come il fumo. Se vorrete cimentarvi con essa, ricordate che non devono esserci flussi d'aria nell'ambiente ed è necessario trattenere il respiro, in modo da non spostare la fiamma.
Le metamorfosi
In Magritte la pittura diviene uno strumento di conoscenza del mondo, inscindibile dal suo mistero. Per questo si serve di immagini di oggetti comuni, dipinte in modo realistico e accostate tra loro, in modo da stravolgere completamente l'idea che ne abbiamo. Indubbiamente, le forza cioè a diventare qualcosa di eccezionale. Decontestualizzare gli oggetti della rappresentazione gli consente di raggiungere uno straniamento che ci sorprende come un vero e proprio shock, oppure di creare in noi sensazioni oniriche inattese. La metamorfosi in particolare è una delle sue scelte predilette. La trasformazione di un oggetto in un altro (come le foglie in forma di uccelli, o degli strani esseri, pesci nella metà superiore ma con gambe umane) ha sempre come fine uno spostamento del senso, per dare l?idea di un diverso ordine della realtà. Analogamente, potreste realizzare questo semplicissimo progetto di giardino surreale, che si serve di immagini di volti amici o sconosciuti (fotografie o ritagli di giornale), insieme alle foto di grandi fiori. Su un cartoncino blu chiaro si disegnano realistiche nuvole, quindi ci si incollano sopra i fiori ben ritagliati, completandoli mediante un volto incollato al centro di ogni fiore. Ed ecco una nuova realtà, in cui troviamo questo misterioso giardino composto da giganteschi fiori-persone.