Tintoretto: le migliori opere
Introduzione
Talentuoso allievo di Tiziano, Jacopo Robusti o Tintoretto era così scorbutico che fu cacciato dalla bottega del maestro dopo pochi giorni, sempre che non si debba dar credito alla versione secondo cui la rottura fu determinata dalla rivalità. Vero è che il genio pittorico di Tintoretto sarebbe emerso fulgidamente nel corso del sedicesimo secolo, illuminando in special modo la scena di Venezia. Cervello terribile a detta di Giorgio Vasari, il Tintoretto si propose programmaticamente di coniugare il colore di Tiziano e il disegno di Michelangelo. Impresa ardua che i critici dell'arte ritengono a tutti gli effetti compiuta. Qui vi regalo una carrellata delle migliori opere del pittore più chiacchierato del Cinquecento.
La Sacra Conversazione
Maestro dal 1539, il Tintoretto conosce una rapida affermazione. È dell'anno successivo la Sacra Conversazione, di qualche anno più tardi i soffitti dipinti per la casa di Pietro Aretino. I primi capolavori sono dipinti all'interno della chiesa della Madonna dell'Orto: L'adorazione del vitello d'oro è una composizione dalla forza espressiva senza eguali; La presentazione della Vergine al tempio esibisce plasticità delle figure e un chiaroscuro squisitamente tizianesco; il Giudizio universale s'ispira al Giudizio michelangiolesco che adorna la Cappella Sistina, ma il dinamismo complessivo e i contrasti di luce sono tratti tipici del Tintoretto.
La visitazione
Nel 1564 vengono commissionati al Tintoretto i lavori della Scuola Grande di San Rocco, fatica immane che avrebbe rivelato il suo genio. I teleri realizzati nelle tre Sale rappresentano per Venezia quel che la Cappella Sistina rappresenta per Roma. Se in uno dei capolavori della Scuola, ovvero La visitazione, le portentose figure della Vergine Maria e di Elisabetta si stagliano contro il cielo, nella Crocifissione Cristo è immerso in un cielo giallo d'angoscia. Mentre nell'Ascensione il cromatismo accentuato conferisce vigore al movimento ascensionale di Cristo.
Susanna e i vecchioni
L'utilizzo drammatico della prospettiva e il tratto nervoso sono ormai i suoi stilemi principali. Nel 1555 dipinge la pala con L'Assunta, nonché Giuseppe e la moglie di Putifarre. In quest'ultimo il fuoco della passione colora e incendia l'interno che fa da sfondo alla vicenda. Di soggetto analogo è il dipinto dell'anno successivo, Susanna e i vecchioni, in cui la luce assolve il difficile compito di isolare e idealizzare ogni oggetto della scena. È ispirato all'opera di Paolo Veronese Il compianto sul corpo di Cristo, mentre nelle Storie della Genesi, dipinte per la scuola della Trinità, il paesaggio vuol essere protagonista e non solo sfondo della narrazione, al modo di Tiziano e Giorgione. In realtà non lo sarà mai: la protagonista assoluta dei capolavori di Tintoretto è la luce, concepita come entità spaziale e non come luce naturale.